Nella notte tra giovedì 13 marzo e venerdì 14 marzo 2025, il cielo offrirà uno spettacolo straordinario: una eclissi lunare totale trasformerà la familiare superficie argentea della Luna in una sfera color rosso scuro, tanto da meritarsi il soprannome di luna di sangue. Questo affascinante fenomeno non è soltanto un evento suggestivo per gli appassionati di astronomia, ma rappresenta un’occasione preziosa per studiare il nostro pianeta e la sua atmosfera, oltre che per indagare le caratteristiche fisiche del nostro satellite naturale.
Secondo quanto spiegato da Christine Shupla, responsabile della formazione al Lunar and Planetary Institute, le eclissi lunari sono state fondamentali nella storia della scienza. Nell’antica Grecia, infatti, filosofi come Aristotele intuirono che la Terra è sferica osservando che l’ombra proiettata durante un’eclissi è sempre curva. Questa consapevolezza si diffuse secoli prima che fossero realizzate prove empiriche dirette.
L’atmosfera terrestre e i colori della luna durante le eclissi
Durante un’eclissi lunare totale, la Luna attraversa il cono d’ombra proiettato dalla Terra. Tuttavia, non scompare completamente alla vista: assume invece una colorazione che varia tra il rosso rame e l’arancio intenso. Questo fenomeno si verifica perché i raggi del Sole, attraversando l’atmosfera terrestre, vengono filtrati e diffusi. Le lunghezze d’onda più corte, come il blu e il verde, si disperdono, mentre le tonalità più calde, come il rosso e l’arancione, si piegano e raggiungono la Luna.
Il colore assunto dalla Luna durante un’eclissi offre indizi preziosi sulle condizioni della nostra atmosfera. Shupla ha sottolineato che, dopo eventi come grandi eruzioni vulcaniche, la quantità di polveri e aerosol sospesi nell’aria può modificare l’intensità e la sfumatura del rosso lunare. In alcune occasioni, la Luna può apparire più scura, tendente al marrone grigiastro, segnalando un’atmosfera terrestre più carica di particelle.
Cosa impariamo dalla luna durante le eclissi
Le eclissi lunari non sono soltanto finestre aperte sulla Terra, ma ci permettono anche di approfondire la conoscenza della superficie lunare. La sonda Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) della NASA ha compiuto osservazioni durante passate eclissi, monitorando le variazioni di temperatura della superficie lunare mentre questa entra nell’ombra terrestre. Noah Petro, scienziato a capo della missione LRO, ha spiegato che questi studi hanno rivelato che il raffreddamento non avviene in modo uniforme: le differenze dipendono dalle proprietà dei materiali che compongono i primi centimetri della regolite lunare. Le zone intorno ai piccoli crateri, ad esempio, si raffreddano a velocità diverse, informazioni che normalmente sfuggirebbero ai sensori delle sonde.
Anche se durante questa specifica eclissi di marzo 2025 la LRO non eseguirà rilevamenti attivi, l’evento influenzerà ugualmente le sue operazioni. La navicella, alimentata da energia solare, dovrà affrontare ore senza esposizione alla luce del Sole. Il team di controllo missione predisporrà una modalità a basso consumo, paragonabile alla modalità risparmio energetico di un telefono cellulare, per mantenere attive le funzioni vitali della sonda fino al ritorno della luce solare.
L’eclissi visibile da oltre un miliardo di persone
Una delle caratteristiche che rendono speciali le eclissi lunari è la loro visibilità. A differenza delle eclissi solari, limitate a una stretta fascia geografica, le eclissi di Luna possono essere osservate da chiunque si trovi nella parte del globo rivolta verso il satellite durante l’evento. Per la notte tra il 13 e il 14 marzo, si prevede che più di un miliardo di persone potrà assistere alla trasformazione della Luna piena in un disco cremisi.
E non è tutto: durante l’eclissi lunare totale del 2019, alcuni osservatori hanno rilevato un lampo luminoso, segno di un impatto meteoritico sulla superficie lunare. Un’ulteriore dimostrazione che le eclissi possono riservare sorprese non solo scientifiche, ma anche visive, per chi scruta con attenzione il cielo notturno.