Un nuovo telescopio spaziale della NASA, piccolo ma estremamente ambizioso, sta per essere lanciato in orbita terrestre. Si tratta di SPHEREx, acronimo di Spectro-Photometer for the History of the Universe, Epoch of Reionization and Ices Explorer, un osservatorio progettato per scrutare l’intero cielo con una chiarezza senza precedenti. Il decollo è previsto per martedì 4 marzo, quando un razzo SpaceX Falcon 9 lo trasporterà nello spazio dalla Vandenberg Space Force Base, in California.
Un telescopio unico per esplorare il cosmo
Secondo Keighley Rockcliffe, ricercatrice dell’Università del Maryland, l’elemento più eccitante della missione è la sua capacità di osservare il cielo intero. Questo approccio permetterà agli scienziati di indagare sulle origini dell’universo, sulla formazione delle galassie e sugli ingredienti fondamentali per la vita che fluttuano nella Via Lattea.
Uno degli obiettivi principali di SPHEREx è individuare la posizione delle molecole essenziali per la vita, immerse nelle vaste nubi molecolari di gas e polvere, da cui nascono stelle e pianeti. Grazie a un innovativo spettrofotometro, il telescopio sarà in grado di captare lunghezze d’onda nell’infrarosso, invisibili all’occhio umano, e di analizzare milioni di stelle e galassie in più di 100 diverse sfumature di luce infrarossa.
Secondo Rockcliffe, questa tecnologia sarà fondamentale per studiare la presenza di acqua e di altre molecole legate alla vita. Gli scienziati hanno già individuato numerosi composti organici complessi nello spazio interstellare e nei dischi protoplanetari, ma non conoscono con precisione le loro abbondanze. Manasvi Lingam, astrobiologo del Florida Institute of Technology, ha sottolineato che SPHEREx aiuterà a capire quanto efficacemente il ghiaccio d’acqua si trasferisca dalle nubi interstellari ai dischi protoplanetari, un processo cruciale per la nascita di nuovi pianeti.
La polvere interstellare: da ostacolo a risorsa per la ricerca
Con un budget di 488 milioni di dollari, la missione si propone anche di svelare la chimica e la distribuzione della polvere interstellare, un elemento onnipresente ma poco compreso. Spesso considerata un ostacolo per le osservazioni astronomiche, la polvere cosmica nasconde informazioni preziose sui processi di formazione stellare e sulla composizione dell’universo. Rockcliffe ha affermato che SPHEREx cambierà la percezione di questa sostanza, dimostrando che essa custodisce dati fondamentali per la scienza astronomica.
Un tuffo nel passato dell’universo
Un altro importante obiettivo della missione è studiare l’inflazione cosmica, ovvero l’espansione rapidissima dello spazio avvenuta nell’istante successivo al Big Bang. Secondo Olivier Dore, scienziato del progetto, la fisica di questo fenomeno rimane un mistero, poiché coinvolge energie inaccessibili ai nostri strumenti terrestri. SPHEREx costruirà una mappa tridimensionale di oltre 450 milioni di galassie, rivelando tracce sottili lasciate dall’inflazione nella struttura su larga scala dell’universo.
Nel corso dei prossimi due anni, il telescopio eseguirà quattro mappature complete del cielo, permettendo agli scienziati di osservare angoli del cosmo mai esplorati prima. Dore ha anticipato che le immagini fornite da SPHEREx saranno non solo di grande impatto visivo, ma anche di straordinaria potenza scientifica.