Primavera, canto e cervello: il legame tra apprendimento e motivazione
Con l’arrivo della primavera, l’aria si riempie di melodie complesse: sono i canti degli uccelli canori, strumenti naturali con cui attraggono compagni e difendono i loro territori. Queste vocalizzazioni elaborate, però, non sono innate: vengono apprese con un lungo e meticoloso processo di pratica quotidiana. Un recente studio della Duke University, nel North Carolina, ha osservato i diamanti mandarini, una specie originaria dell’Australia, per indagare i meccanismi neurologici legati all’acquisizione di abilità.
L’apprendimento come scelta interiore: dopamina e motivazione intrinseca
Nel cuore di questo processo si trova la motivazione intrinseca, una spinta interiore che guida l’uccello a perfezionare il proprio canto senza ricompense o punizioni esterne. È una forma di apprendimento autonoma e potente, ben distinta dalla motivazione estrinseca. Al centro di tutto c’è la dopamina, neurotrasmettitore chiave per la trasmissione dei segnali legati al piacere, alla ricompensa e alla formazione delle abilità.
Tramite tecniche avanzate come l’optogenetica, i ricercatori hanno tracciato l’attività cerebrale nei gangli basali, area cruciale per l’acquisizione di abilità motorie. La scoperta più sorprendente è stata che ogni tentativo di cantare, anche imperfetto, provocava un rilascio di dopamina. Più il canto era preciso per l’età dell’esemplare, maggiore era l’intensità della risposta chimica.
La lezione dei diamanti mandarini: imparare senza premi
I giovani diamanti mandarini venivano posti in stanze insonorizzate, dove potevano esercitarsi senza distrazioni. I loro suoni iniziali, disordinati e acerbi, si trasformavano progressivamente in melodie definite, grazie a circa 10.000 prove giornaliere. La ripetizione non era imposta da alcun fattore esterno: era il cervello stesso a ricompensare l’impegno, trasformando la pratica in una necessità piacevole.
Una chiave per comprendere cervelli e comportamenti umani
Secondo il professor John Pearson, il meccanismo osservato nei volatili è condiviso da tutti gli animali con una colonna vertebrale, inclusi esseri umani, primati e roditori. I gangli basali, la dopamina e l’acetilcolina costituiscono una rete comune che regola l’apprendimento delle abilità, dalla musica al movimento, fino alla lingua. Studi di questo tipo aprono una finestra sulla natura della motivazione, e potrebbero gettare luce su disturbi come il morbo di Parkinson e la schizofrenia.