L’Antartide, oggi il continente più inospitale del Pianeta, un tempo era una terra rigogliosa e viva, ricoperta da fitte foreste e popolata da creature preistoriche. Oggi, quella realtà antica è celata sotto un mantello di ghiaccio spesso chilometri, ma la scienza moderna sta lentamente svelando il volto nascosto di questo continente misterioso.
Il British Antarctic Survey, da decenni, sorvola il continente meridionale utilizzando sofisticati radar, rilevamenti gravitazionali e onde sonore. Il risultato? Una nuova rappresentazione dettagliatissima della superficie rocciosa sepolta sotto il ghiaccio, chiamata Bedmap3. Questa mappa rivoluzionaria ha rivelato l’esistenza di catene montuose sommerse, ampie pianure, profondi bacini e antichi letti di fiumi scolpiti milioni di anni fa.
Cosa si nasconde sotto il ghiaccio dell’Antartide: il lavoro del British Antarctic Survey
Guidato dal glaciologo Hamish Pritchard, il team del British Antarctic Survey ha tracciato una delle mappe più accurate mai realizzate del fondo roccioso antartico. Secondo Pritchard, questa mappa offre agli scienziati dati fondamentali per comprendere l’interazione dinamica tra il terreno e il ghiaccio, in un’epoca in cui l’aumento delle temperature sta trasformando il volto del continente.
Pritchard paragona il flusso del ghiaccio antartico allo scorrere dello sciroppo su una torta accidentata. Le asperità e le depressioni della superficie rocciosa determinano il movimento delle masse glaciali: alcune creste le frenano, mentre le zone lisce possono favorire accelerazioni impreviste.
Il volume del ghiaccio antartico e le sue implicazioni
L’Antartide è ricoperta da un volume impressionante di ghiaccio: 27,17 milioni di chilometri cubi, distribuiti su una superficie di 13,63 milioni di chilometri quadrati. Il suo spessore medio si aggira intorno ai 1.948 metri, ma, escludendo le piattaforme galleggianti, la cifra sale a 2.148 metri.
Se questa immensa calotta glaciale si sciogliesse completamente, il livello degli oceani aumenterebbe di 58 metri, inondando vaste aree costiere del mondo. È un dato in linea con le precedenti stime, ma gli aggiornamenti forniti dalla mappa Bedmap3 indicano che la calotta è ancora più spessa di quanto si ritenesse in passato, rendendo l’Antartide più vulnerabile al riscaldamento globale.
Il cartografo Peter Fretwell, dello stesso istituto di ricerca britannico, ha sottolineato che molte delle basi rocciose che sorreggono il ghiaccio si trovano sotto il livello del mare. Questa configurazione rende la calotta particolarmente esposta all’intrusione di acque oceaniche calde, accelerando il rischio di fusione ai margini del continente.
Bedmap3: la mappa che cambia la nostra comprensione dell’Antartide
La nuova mappa Bedmap3 è il frutto di un lavoro di raccolta dati durato sessant’anni. Le informazioni sono state ottenute grazie a aerei, satelliti, navi e persino squadre terrestri che si sono spostate con slitte trainate da cani. In totale, sono stati analizzati 277 sondaggi dello spessore del ghiaccio, per un totale di 82 milioni di punti dati.
Una delle scoperte più sorprendenti riguarda la zona dove il ghiaccio raggiunge lo spessore massimo. Se prima si pensava si trovasse nel Bacino di Astrolabe, nella Terra di Adélie, ora i dati indicano un punto diverso: 76,052 gradi Sud e 118,378 gradi Est, dove un canyon ancora senza nome ospita uno strato di ghiaccio spesso 4.757 metri.
Le aree che prima risultavano meno esplorate, come le Montagne Transantartiche, la Penisola Antartica, la regione del Polo Sud e l’Antartide Occidentale, sono state finalmente mappate con grande precisione, permettendo di calcolare con maggiore esattezza il volume complessivo del ghiaccio.
L’Antartide: un continente antico e misterioso che si svela
Osservando la mappa Bedmap3, gli studiosi hanno cominciato a ipotizzare la geografia di un’Antartide libera dai ghiacci. Catene montuose si ergono maestose, pianure profonde si estendono per centinaia di chilometri e i corsi di antichi fiumi sembrano raccontare una storia geologica rimasta sepolta per milioni di anni.
“Quello che Bedmap3 ci sta mostrando,” spiega Fretwell, “è un’Antartide leggermente più fragile di quanto avessimo previsto. Le informazioni raccolte ci aiutano a comprendere meglio la risposta di questo continente all’aumento delle temperature globali.”
E mentre la scienza scruta sempre più in profondità nella crosta gelata di questo continente, qualcuno potrebbe ancora sperare di trovare le mitiche Montagne della Follia descritte da H.P. Lovecraft. Intanto, la ricerca del team è stata pubblicata sulla rivista Scientific Data.