L’Accordo di Parigi è ormai alle spalle, mentre l’amministrazione Trump ha introdotto il Consiglio Nazionale per la Dominanza Energetica, un organismo incaricato di portare avanti una politica fortemente a favore dei combustibili fossili. L’annuncio dell’ordine esecutivo, avvenuto il 14 febbraio, rappresenta solo una delle numerose mosse per bloccare i progressi degli Stati Uniti nella lotta contro il cambiamento climatico.
Chi è preoccupato per l’innalzamento delle temperature e gli effetti sull’ambiente potrebbe sentirsi impotente di fronte a queste scelte politiche. Tuttavia, secondo Nathaniel Stinnett, fondatore dell’Environmental Voter Project, il modo migliore per reagire non è la rassegnazione, ma l’azione.
L’importanza di mantenere viva la speranza
Per Stinnett, ci sono due modi di guardare al futuro. Se si analizzano i dati scientifici, non c’è molto di cui essere ottimisti: le emissioni globali continuano a salire e le politiche ambientali statunitensi stanno facendo marcia indietro. Tuttavia, c’è un’altra forma di ottimismo: quella che deriva dall’agire. Concentrarsi su ciò che si può fare concretamente, invece di sentirsi sopraffatti da ciò che non si può controllare, è il segreto per non perdere la speranza.
Quali azioni possono intraprendere i cittadini?
Secondo Stinnett, uno dei metodi più efficaci per fare la differenza è il volontariato. Partecipare ad attività ambientali, sostenere campagne politiche locali e collaborare con associazioni di tutela dell’ambiente non solo rafforza il movimento ecologista, ma aiuta anche a creare connessioni con altre persone che condividono gli stessi valori.
Il concetto di solidarietà è fondamentale: lavorare insieme per una causa comune aiuta a costruire una base più solida per il cambiamento. La politica climatica non si cambia con un singolo voto o un singolo attivista, ma con un movimento collettivo che coinvolge sempre più cittadini.
Il problema del non voto e il suo impatto sulle politiche ambientali
Le elezioni del 2024 hanno mostrato una tendenza preoccupante: circa 86 milioni di americani aventi diritto al voto non si sono recati alle urne, un numero superiore a quello dei votanti per Donald Trump e Kamala Harris messi insieme. Se l’astensionismo fosse stato un candidato, avrebbe vinto con un margine schiacciante.
Questo dato ha implicazioni enormi per la politica ambientale. I politici, infatti, si concentrano sulle questioni che interessano i loro elettori, non su quelle che stanno a cuore a chi non vota. Poiché molti giovani e minoranze, tra le fasce più sensibili ai problemi climatici, non partecipano attivamente alle elezioni, le loro priorità vengono ignorate.
Perché le elezioni locali e statali sono cruciali per il clima?
L’attenzione mediatica è spesso rivolta alle elezioni presidenziali, ma le politiche climatiche si decidono anche su scala più ridotta. Le amministrazioni locali e statali hanno il potere di adottare regolamenti che incidono direttamente sulla qualità della vita dei cittadini.
Nel 2025, saranno in gioco importanti elezioni governative in New Jersey e Virginia, oltre a elezioni municipali in città come New York, Detroit, Boston e Omaha. Questi appuntamenti elettorali influenzeranno scelte fondamentali su temi come i trasporti pubblici, la qualità dell’aria e l’efficienza energetica degli edifici.
L’esempio del congestion pricing a New York, che ha ridotto i tempi di percorrenza e migliorato la qualità dell’aria, dimostra come le politiche locali possano avere un impatto immediato e tangibile. Tuttavia, queste iniziative sono costantemente minacciate da pressioni politiche, come quelle esercitate dall’amministrazione Trump per bloccare la tassa sulla congestione.
Agire ora per influenzare il futuro
Aspettare le elezioni di metà mandato o un cambiamento a livello federale non è un’opzione. Il momento di agire è adesso: i cittadini devono mobilitarsi per sostenere candidati e politiche che promuovano la transizione ecologica e contrastino l’influenza dell’industria fossile.
Partecipare al dibattito politico, votare in tutte le elezioni, fare volontariato e sensibilizzare altre persone sono azioni fondamentali per creare pressione politica e orientare le scelte dei legislatori. L’ambientalismo non può permettersi il lusso dell’attesa: il futuro si decide con ogni voto, ogni campagna e ogni iniziativa intrapresa oggi.