Un semplice carrello pieno di prodotti alimentari comuni si è trasformato in un potente simbolo del caro vita. L’esperimento ideato da Alessandro Montesi, popolare creator con oltre 500.000 follower su Instagram, ha svelato in modo concreto l’impatto dell’inflazione e dei rincari sulla quotidianità degli italiani.
Nel video pubblicato sul suo profilo, Montesi ha deciso di replicare esattamente una spesa effettuata nel 2019, confrontando i prezzi nel 2025, nello stesso punto vendita. Il risultato ha sorpreso migliaia di utenti: la stessa spesa è passata da 124 euro a 174 euro, registrando un aumento pari al 40%.
Un carrello che pesa sempre di più: dai 124 euro del 2019 ai 174 euro del 2025
L’esperimento, diventato virale in poche ore, ha mostrato come il rincaro non colpisca solo qualche singolo prodotto, ma l’intera spesa settimanale. Alcuni alimenti hanno avuto aumenti vertiginosi, al limite dell’assurdo. Il tonno in scatola ha visto un’impennata del 90%, mentre l’olio extravergine d’oliva ha raggiunto un rincaro dell’83%. Anche alimenti di uso quotidiano come uova e passata di pomodoro hanno superato aumenti del 30%.
“Quando ho letto il totale sullo scontrino, mi è sembrato irreale”, ha commentato Montesi nel video che ha raccolto migliaia di reazioni. La sua analisi ha evidenziato una situazione evidente: l’inflazione non ha colpito tutti i prodotti allo stesso modo, ma ha inciso in modo sproporzionato su alcuni beni di prima necessità.
L’inflazione spinge in alto i prezzi, mentre gli stipendi restano fermi
Il video di Montesi ha aperto una discussione molto più ampia sulla condizione economica delle famiglie italiane. L’inflazione, che ha toccato l’8,1% nel 2022 e il 5,7% nel 2023, non è stata accompagnata da un adeguamento salariale. Secondo i dati ISTAT, i salari medi sono rimasti praticamente invariati tra il 2019 e il 2025, determinando un impoverimento reale e crescente.
La situazione è aggravata dalla cosiddetta shrinkflation, ossia la riduzione della quantità di prodotto a parità di prezzo. In altre parole, si spende di più e si porta a casa meno. Gli esperti della Federconsumatori spiegano che questa pratica commerciale sta erodendo ulteriormente il potere d’acquisto delle famiglie, che si ritrovano a dover gestire budget sempre più stretti a fronte di spese sempre più onerose.
Critiche all’esperimento e prezzi online
Il confronto portato avanti da Montesi ha ricevuto anche alcune critiche. Parte della spesa, infatti, è stata simulata utilizzando l’applicazione online del supermercato, dove i prezzi non sempre coincidono con quelli esposti sugli scaffali dei punti vendita fisici. Questo dettaglio potrebbe aver leggermente alterato i dati finali, ma il trend resta comunque evidente: il costo della spesa è aumentato sensibilmente e l’erosione del potere d’acquisto è sotto gli occhi di tutti.
Un Paese che fatica a far quadrare i conti
L’esperimento sociale di Montesi si trasforma così in uno specchio della realtà italiana, dove ogni visita al supermercato diventa un banco di prova per le tasche delle famiglie. Mentre il dibattito online cresce, i numeri raccontano una verità incontestabile: oggi, rispetto a pochi anni fa, riempire il carrello costa decisamente di più, e il problema non riguarda solo il prezzo dei prodotti, ma un intero sistema economico che non riesce a sostenere il potere d’acquisto dei cittadini.