L’aspirina, da sempre utilizzata per ridurre dolori lievi, infiammazioni e prevenire infarti e ictus, potrebbe avere un ruolo ancora più importante per la salute pubblica. Studi condotti fin dalla fine degli Anni ’80, in particolare in Australia, hanno evidenziato una correlazione tra l’uso regolare di aspirina e una minore incidenza di tumore del colon-retto. Tuttavia, i risultati raccolti negli ultimi decenni hanno spesso mostrato dati contrastanti, rendendo difficile trarre conclusioni definitive.
Nel 1988, un gruppo di scienziati australiani segnalò per la prima volta un possibile legame tra l’aspirina e la prevenzione oncologica, in particolare contro il carcinoma intestinale. Da allora, oltre 100 studi osservazionali hanno cercato di approfondire la questione. L’interesse si è esteso anche ad altri tipi di tumori solidi, alimentando la speranza che un farmaco economico e accessibile potesse trasformarsi in un’arma efficace contro il cancro.
L’ipotesi è affascinante: una semplice pillola da banco potrebbe agire come scudo protettivo sia per chi non ha mai sviluppato un tumore, sia per chi è già in fase di remissione. Ma la comunità scientifica invita alla prudenza, poiché gli effetti collaterali, come il rischio di emorragie gastrointestinali, non sono trascurabili.
Negli ultimi anni, alcuni studi clinici randomizzati non sono riusciti a replicare i risultati positivi emersi dagli studi osservazionali. In particolare, tra la popolazione anziana, l’assunzione quotidiana di aspirina non ha mostrato una riduzione significativa del rischio oncologico, sollevando ulteriori dubbi sull’efficacia del farmaco in chiave preventiva.
La ricerca continua, sostenuta dall’interesse crescente per i possibili benefici extra-cardiovascolari dell’aspirina. Alcuni esperti suggeriscono che l’efficacia del farmaco possa dipendere da fattori genetici, da differenze metaboliche individuali o dalla durata del trattamento. Altri ipotizzano che l’aspirina possa agire su specifici meccanismi infiammatori, riducendo così la probabilità di sviluppo tumorale.
L’interrogativo resta aperto: l’aspirina può davvero prevenire il cancro? I prossimi anni saranno decisivi per comprendere se questo farmaco, da sempre presente nelle case degli italiani, potrà trovare spazio anche tra le strategie mediche di prevenzione oncologica.