Il celebre Kanzi, bonobo capace di interagire con gli esseri umani attraverso simboli, è morto all’improvviso il 18 marzo all’età di 44 anni presso il centro di ricerca Ape Conservation and Cognition Initiative di Des Moines, nello stato americano dell’Iowa.
Nato il 28 ottobre 1980, Kanzi è cresciuto nel Language Research Center della Georgia State University, dove gli scienziati tentavano di insegnare alla sua madre adottiva, Matata, a comunicare con i lessigrammi. Contrariamente alle aspettative, non fu Matata a raggiungere i risultati sperati, bensì il giovane Kanzi, che cominciò a utilizzare spontaneamente la tavola dei simboli per interagire con i ricercatori.
La dottoressa Sue Savage-Rumbaugh, che ha accompagnato Kanzi per gran parte della sua esistenza, ha raccontato come, già durante il primo giorno di osservazione, il bonobo riuscì a comunicare con successo più di 120 volte. Col tempo, il suo vocabolario si è ampliato fino a comprendere circa 3.000 parole. Numerose ricerche hanno dimostrato come molte delle frasi composte da Kanzi fossero frutto di elaborazioni spontanee, indice di una capacità cognitiva capace di unire idee e concetti per dare vita a espressioni nuove.
Savage-Rumbaugh ricorda un episodio particolare: una volta, Kanzi creò l’espressione “brutta sorpresa” per commentare uno scherzo che aveva fatto a un membro del team. In un’altra occasione, minacciò di mordere un assistente e, mesi dopo aver mantenuto quella promessa, si scusò spontaneamente.
Una delle scoperte più sorprendenti è emersa da uno studio che ha evidenziato come Kanzi fosse in grado di eseguire comandi complessi meglio di un bambino umano. Inoltre, i ricercatori si resero conto che spesso il bonobo emetteva suoni mentre selezionava i simboli dei lessigrammi, come se provasse a “parlare” in una lingua comprensibile solo ai suoi simili.
L’Ape Conservation and Cognition Initiative ha sottolineato che Kanzi rappresenta il primo grande scimpanzé in assoluto a mostrare una reale comprensione della lingua inglese parlata. Il centro di ricerca spiega che il bonobo era capace di interpretare frasi nuove e di combinare simboli per descrivere oggetti e cibi mai visti prima.
Durante la sua permanenza nella struttura, precedentemente gestita dal Great Ape Trust, Kanzi è diventato protagonista di numerosi eventi che hanno conquistato l’attenzione dei media internazionali. Celebre rimane la sua apparizione su YouTube, dove si divertiva a giocare a Minecraft, stupendo milioni di spettatori.
Nonostante le sue eccezionali capacità, il talento linguistico di Kanzi continua a suscitare dibattiti all’interno della comunità scientifica. Alcuni studiosi ritengono infatti che le sue abilità fossero più simili a forme di comunicazione evoluta che non a un vero linguaggio, paragonabili a quelle di Koko, il gorilla che utilizzava la lingua dei segni.
Nel giorno della sua scomparsa, come riporta l’ACCI, Kanzi appariva sereno e attivo. Dopo aver trascorso la mattinata a cercare il cibo della colazione e a giocare con il nipote Teco, si è concesso un momento di relax insieme a un altro bonobo. Poco dopo è diventato improvvisamente non responsivo.
La causa del decesso sarà accertata tramite una necroscopia, ma il centro ha fatto sapere che Kanzi era sottoposto a cure per una patologia cardiaca e partecipava regolarmente a controlli con elettrocardiogramma e monitoraggio della pressione arteriosa.
L’Ape Conservation and Cognition Initiative ha dichiarato di essere concentrato nell’offrire sostegno sia agli altri bonobo della famiglia di Kanzi, sia al personale umano che gli è stato vicino per decenni. Il centro ha chiesto rispetto e comprensione per il periodo di lutto, mentre il ricordo di uno dei più incredibili protagonisti della ricerca scientifica mondiale resta vivo tra gli studiosi e nel cuore di chiunque lo abbia conosciuto.