Un progetto da miliardi e un quartiere che teme di essere escluso
Nel South Side di Chicago, su un ex sito industriale inquinato e abbandonato da oltre trent’anni, sta per sorgere l’Illinois Quantum and Microelectronics Park (IQMP). Un investimento multimiliardario che promette innovazione, lavoro e sviluppo. Ma per molti abitanti del quartiere, soprattutto nella comunità nera e latina, il progetto è diventato simbolo di promesse mancate, esclusione e potenziale pericolo ambientale.
Durante una recente riunione comunitaria, oltre un centinaio di residenti hanno espresso rabbia e sfiducia, chiedendo trasparenza e coinvolgimento reale. “Non vogliamo essere avvelenati, non vogliamo essere sfrattati”, ha dichiarato Isabela Jaimes, attivista della Southeast Environmental Task Force. Le sue parole hanno acceso la sala: un coro unanime ha ribadito la richiesta di giustizia ambientale e sociale.
Un campus tecnologico su terreno contaminato
Il sito scelto per il campus, l’ex acciaieria U.S. Steel South Works, si affaccia sul Lago Michigan. È un’area di 440 acri, fortemente segnata dalla contaminazione industriale. Piombo, mercurio, cianuro e altre sostanze tossiche sono state documentate sin dagli anni ’90. Nonostante una parziale bonifica, molti temono che la costruzione possa riportare in superficie contaminanti pericolosi.
Le autorità statali hanno concesso una “lettera di Nessuna Ulteriore Bonifica” per alcune aree del sito, ma gli attivisti denunciano che i test sul suolo siano stati troppo superficiali e scarsamente distribuiti. Alcuni residenti raccontano di aver trovato scorie industriali nei propri cortili, a pochi isolati dal sito.
La richiesta: un Accordo sui Benefici della Comunità (CBA)
I residenti chiedono un CBA (Community Benefits Agreement): un contratto legalmente vincolante tra sviluppatori e comunità, che includa:
- Pulizia ambientale trasparente
- Assunzioni locali
- Investimenti in infrastrutture pubbliche
- Protezione contro lo sfratto e l’aumento delle tasse
- Accesso equo alle opportunità educative e professionali
Finora, però, nessuno dei promotori ha accettato di formalizzare un accordo del genere. PsiQuantum, Related Midwest, lo Stato dell’Illinois e il Comune di Chicago hanno parlato di impegno e incontri pubblici, ma nessun documento vincolante è stato firmato.
Chi trarrà davvero beneficio?
I promotori presentano l’IQMP come un’occasione storica per trasformare il South Side in un polo globale per il calcolo quantistico, con applicazioni che spaziano dalla medicina alla finanza. Promettono 20.000 nuovi posti di lavoro nei prossimi sei anni. Ma molti residenti dubitano che i lavori qualificati nel settore tecnologico saranno accessibili a chi vive lì ora.
Solo un quarto dei residenti ha una laurea. Il timore è che l’arrivo del campus attiri professionisti da fuori, causando gentrificazione, aumento dei costi delle abitazioni, e sfratti. “Chi proteggerà chi è già qui?”, ha chiesto un residente durante l’incontro pubblico.
Una lunga storia di ingiustizia ambientale
South Chicago è da decenni una zona colpita da disinvestimento sistemico e inquinamento ambientale. Secondo l’EPA, l’area è tra le più sovraccariche degli Stati Uniti, con oltre 250 impianti industriali regolamentati. L’aspettativa di vita è di 11 anni inferiore rispetto alle zone ricche della città, e problemi respiratori, tumori e malattie croniche sono diffusi tra gli abitanti.
Molti temono che l’IQMP possa esacerbare queste disuguaglianze, invece di sanarle. “È una questione di fiducia,” ha detto Felena Bunn, residente e attivista. “E la fiducia si guadagna con impegni scritti, non parole.”
Educazione e inclusione: obiettivi o retorica?
I promotori affermano di voler includere la comunità con programmi educativi, corsi di codifica e apprendistati. Alcuni workshop per studenti delle superiori sono già iniziati. Tuttavia, la mancanza di chiarezza sui percorsi reali verso l’occupazione e l’assenza di un piano concreto alimentano lo scetticismo.
Intanto, cresce la mobilitazione: attivisti bussano porta a porta, informano i vicini, chiedono coinvolgimento reale e autodeterminazione. Vogliono essere parte attiva del futuro del quartiere, non spettatori di una trasformazione che li potrebbe emarginare ancora una volta.