Un fossile cranico recentemente analizzato ha permesso di chiarire un dibattito paleontologico di lunga data, confermando che Vegavis iaai era strettamente imparentato con oche e anatre e visse circa 69 milioni di anni fa, nel tardo Cretaceo, accanto agli ultimi dinosauri.
Una scoperta rivoluzionaria in Antartide
Il cranio fossile è stato rinvenuto nel 2011 sull’Isola Vega, un’isola situata al largo della Penisola Antartica. Tuttavia, la sua analisi è stata ritardata dal fatto che il reperto era incastonato in una roccia estremamente dura, che ha richiesto centinaia di ore di lavoro per rimuovere il materiale circostante e rendere possibile la scansione del fossile.
Lo studio dettagliato del cranio ha finalmente permesso di collocare con certezza Vegavis iaai nell’ordine degli Anseriformi, il gruppo che comprende oche, anatre e cigni. Questa conferma ha implicazioni fondamentali per la comprensione dell’evoluzione degli uccelli moderni, dimostrando che alcuni gruppi attuali avevano già iniziato a diversificarsi prima dell’estinzione dei dinosauri non aviani.
Caratteristiche uniche di un uccello antico
L’analisi condotta da Patrick O’Connor, paleontologo dell’Università dell’Ohio, ha evidenziato due caratteristiche chiave nel cranio di Vegavis iaai, che lo avvicinano agli uccelli moderni:
- Il becco superiore era prevalentemente formato da un osso chiamato premascella, mentre la mascella era ridotta e contribuiva solo in minima parte alla struttura del palato.
- Il proencefalo, la porzione anteriore del cervello, era di dimensioni molto più grandi rispetto agli uccelli pre-moderni e ai dinosauri simili agli uccelli, come il Velociraptor. Questa caratteristica è tipica degli uccelli moderni, suggerendo una maggiore capacità cognitiva rispetto ai suoi contemporanei.
Un tuffatore specializzato nel Cretaceo
Nonostante la sua appartenenza agli Anseriformi, l’aspetto di Vegavis iaai era molto diverso da quello delle oche e anatre moderne. Secondo gli studi di O’Connor, la forma del becco, la muscolatura della mascella e la struttura degli arti posteriori indicano che questo uccello fosse specializzato nel tuffarsi per catturare pesci, proprio come fanno oggi svassi e strolaghe.
Se fosse stato osservato nel suo habitat, probabilmente sarebbe stato scambiato per uno svasso o una strolaga, piuttosto che per un’oca o un’anatra. Questa scoperta suggerisce che i primi uccelli acquatici esplorarono una grande varietà di nicchie ecologiche, sperimentando diversi stili di vita prima che si affermassero le forme che conosciamo oggi.
Un esperimento evolutivo nella storia degli uccelli
Per anni, Vegavis iaai è stato oggetto di dibattiti accesi tra gli esperti di evoluzione degli uccelli, proprio perché le informazioni disponibili erano limitate a frammenti fossili. La recente scoperta ha fornito finalmente una prova concreta sulla sua collocazione tra gli Anseriformi, contribuendo a ricostruire meglio la storia dell’evoluzione aviana.
Secondo Jacqueline Nguyen, del Museo Australiano di Sydney, questa nuova ricerca suggerisce che Vegavis iaai avesse un aspetto e un comportamento molto diversi rispetto agli Anseriformi odierni. Potrebbe quindi rappresentare un vero e proprio “esperimento evolutivo”, un ramo della famiglia che non ha avuto discendenti diretti ma che ha contribuito alla diversificazione degli uccelli acquatici moderni.