Nel cuore del deserto di Atacama, sulla cima della montagna Cerro Armazones, la costruzione dell’Extremely Large Telescope (ELT) continua a progredire. Questo colossale strumento astronomico, sviluppato dall’Osservatorio Europeo Australe (ESO), si prepara a rivoluzionare l’osservazione del cosmo.
Un viaggio di 30 minuti fino alla cima della cupola
L’ESO ha recentemente condiviso un aggiornamento sullo stato dei lavori, accompagnato da un’immagine che mostra la cupola protettiva dell’ELT quasi completamente rivestita. Le sue dimensioni sono impressionanti: salire dalla base fino alla sommità richiede circa 30 minuti di camminata. Un vero e proprio allenamento per chiunque voglia affrontare il percorso!
L’angolazione della nuova immagine pubblicata dall’ESO mette in evidenza la struttura di altitudine situata sotto l’apertura del tetto, larga 41 metri. Questa enorme cupola ospita porte scorrevoli che resteranno chiuse durante il giorno per proteggere gli strumenti dagli agenti atmosferici e si apriranno di notte per permettere al telescopio di scrutare il cielo.
La straordinaria ingegneria dell’ELT
L’imponente cupola, che supera i 50 metri di altezza, è progettata per proteggere gli elementi più delicati del telescopio, in particolare il suo gigantesco sistema di specchi. Al centro della struttura, la torre tubolare collega il primario M1 da 39 metri di diametro, il più grande specchio per telescopi mai costruito, al secondario M2, sospeso sopra di esso con un diametro di 4,25 metri.
Grazie a questi elementi ottici straordinari, gli astronomi potranno esplorare il cosmo con una precisione senza precedenti. La luce raccolta dall’M1 verrà riflessa sullo specchio secondario, situato nell’anello centrale visibile in cima alla struttura. Da lì, attraverserà la torre centrale dell’ELT, interagendo con altri tre specchi prima di raggiungere gli strumenti scientifici posti ai lati del telescopio.
Un nuovo sguardo sull’universo
Una volta ultimato, l’ELT sarà il più grande telescopio al mondo per la luce visibile e infrarossa, aprendo nuove frontiere nella ricerca astronomica. Il suo obiettivo principale sarà quello di individuare esopianeti simili alla Terra in cerca di possibili segni di vita, oltre a indagare sulle prime galassie formatesi dopo il Big Bang.
L’ESO prevede che il telescopio raggiungerà la sua “prima luce” entro il 2028. Nel frattempo, i lavori proseguono con l’installazione di un rivestimento multistrato che proteggerà la struttura dalle estreme condizioni del deserto cileno.
Una visita celeste inaspettata
Mentre la costruzione dell’ELT procede, un visitatore inatteso ha sorvolato il cantiere: la cometa C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS). In un’immagine scattata il 30 settembre 2024, la cometa appare come una luminosa freccia bianca che attraversa il cielo sopra l’orizzonte, immersa nel bagliore dell’alba.
Scoperta nel 2023, questa cometa a lungo periodo segue un’orbita di 80.000 anni attorno al Sole e proviene dalla remota Nube di Oort, una regione di corpi ghiacciati situata ai confini del Sistema Solare. Dopo il suo passaggio più vicino al Sole nel settembre 2024, è stata visibile a occhio nudo nell’emisfero australe fino al 9 ottobre 2024, prima di svanire nel suo lungo viaggio verso le profondità dello spazio.
Mentre la cometa prosegue la sua rotta, l’Extremely Large Telescope continua a prendere forma, promettendo di regalare all’umanità una finestra senza precedenti sull’universo.