Un fossile straordinariamente ben conservato, risalente a 183 milioni di anni fa, ha svelato nuovi dettagli sull’anatomia dei plesiosauri, i leggendari rettili marini del Giurassico inferiore. Scoperto tra gli scisti di Posidonia in Germania, questo esemplare eccezionale presenta tessuti molli fossilizzati, una rarità nel mondo della paleontologia, e mostra una combinazione unica di pelle liscia e squame.
Una scoperta senza precedenti nei fossili di plesiosauro
I plesiosauri, dominatori degli oceani preistorici, si estinsero insieme ai dinosauri alla fine del Cretaceo, eppure i loro resti continuano a sorprendere gli studiosi. Mentre i loro scheletri sono stati rinvenuti in varie parti del mondo, la conservazione di tessuti molli è estremamente rara.
L’analisi di questo fossile ha rivelato tracce di pelle attorno alla coda e alla pinna anteriore, fornendo il primo studio dettagliato sulle caratteristiche epidermiche di questi rettili. I paleontologi hanno identificato tre strati distinti della pelle:
- Strato corneo, lo strato più superficiale dell’epidermide
- Strato spinoso, lo strato intermedio
- Strato basale, il livello più profondo
Squame sulle pinne e pelle liscia sul corpo
Uno degli aspetti più sorprendenti è la presenza di squame sulle pinne, mentre il resto del corpo sembra fosse ricoperto da pelle liscia, un adattamento che differenzia i plesiosauri da altri rettili marini del Mesozoico, come gli ittiosauri, che erano privi di squame.
“Abbiamo utilizzato una vasta gamma di tecniche per identificare la pelle liscia nella regione della coda e le squame lungo il bordo posteriore delle pinne. Questo ci ha fornito intuizioni senza precedenti sull’aspetto e la biologia di questi rettili estinti da lungo tempo,” ha dichiarato Miguel Marx, dottorando in geologia presso l’Università di Lund e autore principale dello studio.
Un adattamento per la caccia negli oceani giurassici
L’unione di pelle idrodinamica e pinne squamose potrebbe aver conferito ai plesiosauri un vantaggio evolutivo, permettendo loro di muoversi con agilità in acqua e affrontare terreni accidentati sui fondali marini. Questo dettaglio rafforza l’immagine dei plesiosauri come predatori altamente adattati, in grado di cacciare in diverse profondità oceaniche.
Un fossile che apre una finestra sull’evoluzione
Osservare cellule epidermiche fossili così ben conservate ha lasciato gli scienziati senza parole. “È stato scioccante vedere cellule della pelle preservate per 183 milioni di anni. Era quasi come osservare pelle moderna,” ha aggiunto Marx.
La scoperta, pubblicata su Current Biology, offre nuove prospettive sulla biologia dei plesiosauri e dimostra come i tessuti molli possano fornire informazioni preziose sull’evoluzione della vita sulla Terra.