Dormire meno di sei ore a notte senza accusare stanchezza sembra un’abilità straordinaria, ma per alcune persone è una realtà quotidiana. Chi ha la sindrome del dormitore breve (SSS) può riposare tra quattro e sei ore e svegliarsi perfettamente ricaricato, senza il tipico crollo di energia durante il giorno.
Nonostante il termine “sindrome” possa far pensare a un disturbo, la SSS non è considerata una patologia, ma piuttosto un tratto genetico. Queste persone non soffrono di insonnia né riducono intenzionalmente il sonno: il loro corpo semplicemente ha bisogno di meno ore di riposo. Inoltre, spesso si addormentano e si svegliano con facilità, senza bisogno di una sveglia.
Il segreto genetico dei dormitori brevi
Se speravi di poter “allenarti” a dormire meno, c’è una delusione in arrivo: la SSS è legata a fattori genetici. Studi scientifici hanno individuato alcuni geni che sembrano avere un ruolo chiave, tra cui il DEC2, coinvolto nella regolazione del ritmo circadiano, e l’ADRB1, scoperto analizzando il DNA di una famiglia in cui tre generazioni consecutive condividevano questa caratteristica.
Esperimenti condotti sui topi hanno mostrato che una mutazione in ADRB1 porta a un’espressione più elevata di questo gene in un’area del cervello legata alla regolazione del sonno. Tuttavia, la ricerca è ancora in corso e potrebbero esserci altri geni responsabili di questa particolarità.
Dormire meno è rischioso per la salute?
Per chi non è un dormitore breve naturale, ridurre il sonno può avere effetti negativi. Dormire meno di sette ore per notte è stato associato a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, obesità e depressione. Tuttavia, chi ha la SSS non sembra subire questi effetti: il loro corpo è semplicemente progettato per funzionare con meno riposo.
Sebbene future ricerche potrebbero rivelare ulteriori dettagli, al momento non ci sono prove che suggeriscano rischi per la salute nei dormitori brevi naturali. Semplicemente, alcune persone sono geneticamente predisposte a dormire meno senza conseguenze negative.