Un gruppo di paleontologi della East Tennessee State University e dell’Università Autonoma di Barcellona ha portato alla luce i resti di un gigantesco scoiattolo volante, vissuto nelle Appalachia meridionali circa 4,7 milioni di anni fa. Questa scoperta, avvenuta nel sito fossile di Gray, ha permesso di identificare per la prima volta la presenza in Nord America del Miopetaurista webbi, una specie finora nota solo in Europa e Asia.
Un’antica storia di scoiattoli volanti in Nord America
Il Nord America vanta una delle più lunghe storie evolutive degli scoiattoli volanti. I primi esemplari risalgono all’Eocene tardo, un periodo compreso tra 56 e 33,9 milioni di anni fa. Tuttavia, questi animali scomparvero dal record fossile della regione durante il Miocene tardo, circa 9 milioni di anni fa, per poi riapparire nel Pliocene e nel Pleistocene, tra 5,3 e 2,6 milioni di anni fa.
La presenza del Miopetaurista webbi nel Tennessee è una vera sorpresa. “Trovare Miopetaurista in Nord America è stato piuttosto inaspettato, poiché questo genere era conosciuto solo in Eurasia,” ha dichiarato il Dr. Isaac Casanovas-Vilar dell’Institut Català de Paleontologia di Barcellona.
Un viaggio attraverso il Ponte di Bering
Le prove raccolte suggeriscono che questi enormi scoiattoli volanti abbiano attraversato il Ponte di Terra di Bering circa 5 milioni di anni fa, unendosi ad altri mammiferi che migravano verso il Nuovo Mondo. Sebbene ci fossero stati rapporti incerti sulla loro presenza in Florida, i resti fossili rinvenuti a Gray hanno fornito una conferma definitiva.
Curiosamente, il Miopetaurista webbi non ha legami diretti con gli scoiattoli moderni delle Appalachia, bensì con le specie giganti ancora oggi presenti in Giappone, Cina e Indonesia. Nonostante le dimensioni imponenti, questi animali erano sorprendentemente agili e leggeri, con un peso di circa 1,3 chilogrammi.
Un mondo più caldo e l’estinzione finale
Quando il Miopetaurista webbi arrivò in Nord America, il pianeta era caratterizzato da un clima più caldo rispetto a oggi. Questa condizione climatica favoriva la crescita di foreste umide e fitte, habitat ideali per gli scoiattoli volanti. Le foreste del sito fossile di Gray rappresentano una delle ultime testimonianze di quell’epoca.
Tuttavia, il progressivo raffreddamento globale e le Ere Glaciali del Pleistocene portarono alla loro scomparsa. “Con l’abbassarsi delle temperature, questi scoiattoli giganti furono confinati in aree più calde, come la Florida, fino alla loro estinzione,” ha spiegato Montserrat Grau-Camats.
Sorprendentemente, gli ultimi Miopetaurista americani vissero milioni di anni dopo l’estinzione delle controparti eurasiatiche, trasformandosi in veri e propri “fossili viventi”.
Il sito fossile di Gray: un tesoro di scoperte
Il sito fossile di Gray, situato nella contea di Washington, in Tennessee, continua a rivelare straordinarie testimonianze del passato. Oltre allo scoiattolo volante gigante, nel 2022 è stata scoperta una nuova specie di cane frantumatore di ossa, dimostrando il valore inestimabile di questo giacimento.
“È affascinante immaginare questi enormi scoiattoli volanti planare sopra rinoceronti e mastodonti che popolavano le foreste del Tennessee 5 milioni di anni fa,” ha commentato il Dr. Joshua Samuels della East Tennessee State University. “Questa scoperta dimostra quanto il sito fossile di Gray possa ancora sorprenderci, anche dopo 25 anni di ricerche.”
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Mammalian Evolution.