Allarme tra chiese, sinagoghe e moschee dopo il ritiro dall’Accordo di Parigi
Negli Stati Uniti, le comunità religiose di ogni confessione stanno alzando la voce e moltiplicando le iniziative per difendere l’ambiente, mentre l’amministrazione di Donald Trump prosegue nell’abbattimento delle norme ecologiche e nel disimpegno dagli accordi internazionali sul clima. Dall’abolizione delle regolamentazioni sulle emissioni industriali fino alla decisione di sfilarsi dall’Accordo di Parigi, il vento negazionista soffia forte da Washington, ma molti leader spirituali si oppongono, citando i precetti di Bibbia, Torah e Corano come base morale per custodire il pianeta.
L’appello del Papa e la mobilitazione globale
Nella sua lettera del 1 Gennaio 2025, Papa Francesco ha ribadito l’urgenza di un’azione globale per salvaguardare la Terra, sottolineando come l’enciclica Laudato Si’ rappresenti una guida imprescindibile per 1,3 miliardi di cattolici nel mondo. “Ognuno di noi deve sentirsi responsabile della devastazione subita dalla nostra casa comune,” ha scritto il Pontefice, richiamando alla necessità di ascoltare il “grido dell’umanità sofferente.”
La risposta delle comunità religiose
Di fronte alle misure anti-ambientali promosse da Trump, 839 congregazioni religiose si sono unite a imprese, università, governi locali e tribù indigene per confermare l’impegno degli Stati Uniti nel rispettare i parametri dell’Accordo di Parigi, puntando a contenere il riscaldamento globale sotto i 2 gradi Celsius.
La dichiarazione, intitolata “America is All In”, ha raccolto le adesioni di grandi realtà religiose come le Arcidiocesi cattoliche di Anchorage, Cheyenne, Cleveland, Fort Wayne, Jackson, Louisville, Lubbock, New Orleans, Newark, St. Augustine, Savannah e Toledo, oltre alle Reti di Azione per il Clima Ebraico di New York e Massachusetts e a numerose chiese metodiste, luterane e congregazionaliste.
Azioni concrete per l’ambiente
Mentre Trump smantella i finanziamenti alle energie rinnovabili e ai progetti di giustizia ambientale, organizzazioni religiose come la Georgia Interfaith Power & Light stanno incrementando gli investimenti in pannelli solari e costruendo centri di resilienza per affrontare disastri climatici come uragani e alluvioni. La rete Interfaith Power & Light coinvolge oggi oltre 22.000 comunità in 40 stati.
La battaglia ebraica per il clima
In stati come Massachusetts, New York e Maryland, le Reti di Azione per il Clima Ebraico stanno esercitando pressioni sui governi locali per mantenere gli impegni ambientali, focalizzandosi su decarbonizzazione, attivismo e “resilienza spirituale.” Deb Nam-Krane, co-presidente della rete in Massachusetts, ha dichiarato: “Manteniamo sotto pressione i nostri rappresentanti e accompagniamo la prossima generazione di attivisti ambientali.”
Azionisti religiosi contro i giganti dell’economia
Parallelamente, i fondi pensionistici di denominazioni protestanti e del Movimento Riformato Ebraico, insieme a diverse congregazioni di suore, stanno usando il loro potere finanziario per presentare risoluzioni degli azionisti nelle assemblee delle grandi aziende. Tali richieste mirano a ottenere trasparenza sulle strategie per ridurre le emissioni e sulla gestione delle risorse idriche.
Il Centro Interreligioso per la Responsabilità Aziendale (ICCR) ha confermato che “i rischi climatici rappresentano un dovere legale per i gestori di investimenti.” Tim Smith, consigliere politico senior dell’ICCR, ha evidenziato come il disimpegno federale di Trump abbia scioccato molte comunità religiose, le quali tuttavia stanno “raddoppiando l’impegno per difendere la creazione di Dio.”
Proteste delle Chiese locali e richieste a Trump
Da Forest Hill, quartiere di New York, il pastore Jeff Courter e l’imam Muhammad Shahidullah hanno firmato un intervento pubblico definendo la crisi climatica “la sfida morale del nostro tempo.” I due religiosi hanno citato Genesi 1-2 e Surah Al-Baqarah come richiami alle responsabilità umane verso il pianeta.
A fine Gennaio 2025, le organizzazioni cattoliche Catholic Climate Covenant e Laudato Si’ Movement hanno inviato una lettera aperta a Trump, esprimendo “allarme per l’ampio ribaltamento delle politiche climatiche” e ribadendo che “gli scienziati ci avvertono che l’uso incontrollato di combustibili fossili ci spingerà verso decenni di caos climatico.”
Evangelici e scienza del clima
Anche il mondo evangelico, tradizionalmente vicino ai conservatori, non è rimasto indifferente. La climatologa e credente Katharine Hayhoe, docente alla Texas Tech University e scienziata per il Nature Conservancy, ha dichiarato: “Dio ci ha affidato questo pianeta e ci ha comandato di prenderci cura dei più deboli. Dobbiamo collegare i valori della fede con la realtà del cambiamento climatico.”
La spinta dell’ebraismo globale
La Jewish Climate Leadership Coalition, in un documento fondativo diffuso due anni fa, aveva già avvertito: “Tempeste, incendi e siccità peggiorano di anno in anno, colpendo soprattutto le comunità più vulnerabili. I nostri valori ebraici ci obbligano ad agire insieme.”
La finanza come arma contro il riscaldamento globale
Nel settore finanziario, le Sisters of Mercy hanno presentato una richiesta ufficiale a un colosso alimentare per ottenere un rapporto sulla contaminazione delle acque. La società di gestione Friends Fiduciary Corp., attiva tra le scuole quacchere e le chiese, ha invece domandato a una banca di fissare obiettivi di riduzione delle emissioni in linea con i parametri di Parigi.
Il clima come questione di giustizia sociale
Secondo il Catholic Climate Covenant, la questione climatica è indissolubilmente legata ai diritti umani e alla dignità dei poveri. “Dobbiamo riflettere sul nostro stile di vita ad alto impatto ambientale e sulle conseguenze per l’intera creazione di Dio,” hanno ammonito i portavoce dell’organizzazione.
La pressione dell’opinione pubblica
Gli investitori istituzionali, religiosi e non, sottolineano come la crisi climatica non sia solo una questione etica ma anche economica. Le perdite causate dagli incendi in California e dalle alluvioni in Carolina del Nord dimostrano che ignorare il riscaldamento globale comporta costi insostenibili per le aziende e le comunità.
Nel panorama politico e spirituale degli Stati Uniti, la resistenza delle comunità di fede appare oggi più forte che mai. Tra chiese, sinagoghe e moschee, cresce la consapevolezza che la battaglia per la Terra sia, prima ancora che politica, una questione di giustizia morale e di fedeltà ai valori più profondi delle grandi tradizioni religiose.