Nonostante i progressi tecnologici e la diffusione del 5G, le chiamate in volo restano vietate su molti aeromobili. Se da un lato la tecnologia consentirebbe ormai di effettuare telefonate senza interferenze, dall’altro vi sono ancora limitazioni normative, economiche e culturali che ne ostacolano l’adozione su vasta scala.
La tecnologia è pronta, ma il divieto resta
Nel 2022, la Commissione Europea ha autorizzato l’uso del 5G a bordo degli aerei, lasciando però alle compagnie aeree la decisione finale sull’abilitazione delle chiamate. Se in teoria ogni passeggero potrebbe telefonare come se fosse a terra, nella pratica il divieto è ancora presente su molte flotte.
Il problema non è di natura tecnica. Gli aerei moderni sono dotati di strumentazioni in grado di isolare le frequenze della telefonia mobile e impedire interferenze con i sistemi di navigazione. Tuttavia, le compagnie aeree devono affrontare costi elevati per installare e mantenere le infrastrutture necessarie.
Il costo delle chiamate in volo
Per permettere le telefonate a bordo, gli aerei devono essere equipaggiati con pico-cell, ovvero piccoli ripetitori che raccolgono i segnali dei telefoni e li trasmettono via satellite. Questa tecnologia consente di evitare il problema delle connessioni multiple a più celle terrestri, che potrebbe causare congestione nelle reti a terra, come avviene negli Stati Uniti, dove la FCC ha vietato le chiamate in volo proprio per questa ragione.
Nonostante i test effettuati da Airbus e Boeing abbiano dimostrato che le interferenze sui sistemi avionici sono minime, il costo per rendere operativo il servizio su larga scala è ancora troppo alto. Per questo, molte compagnie preferiscono limitarsi a offrire Wi-Fi a bordo per la messaggistica e la navigazione online, escludendo le chiamate vocali.
Il problema culturale: disturbo e sicurezza
Oltre agli aspetti tecnici ed economici, il fattore umano gioca un ruolo cruciale. Parlare al telefono in aereo può risultare molesto per gli altri passeggeri, compromettendo la tranquillità della cabina. A differenza di un treno o di un autobus, dove si può cambiare posto o allontanarsi, in aereo si è costretti a condividere un ambiente ristretto per ore.
C’è poi la questione della sicurezza. Durante le fasi di decollo e atterraggio, le istruzioni dell’equipaggio sono fondamentali e una telefonata potrebbe distrarre i passeggeri, compromettendo la corretta comprensione delle procedure di emergenza.
Regole diverse nel mondo
Mentre in Europa alcune compagnie stanno valutando l’introduzione delle chiamate, in Stati Uniti e in molte altre parti del mondo la normativa è ancora molto restrittiva. La Federal Communications Commission (FCC) mantiene il divieto per evitare problemi con la rete cellulare a terra, mentre la FAA (Federal Aviation Administration) pone l’accento sulla sicurezza e sull’eventuale impatto delle chiamate sulle comunicazioni di bordo.
Il futuro delle comunicazioni in volo
Alcune compagnie hanno iniziato a sperimentare servizi di chiamata via Wi-Fi, permettendo ai passeggeri di comunicare attraverso app come WhatsApp o Skype, senza utilizzare la rete cellulare tradizionale. Tuttavia, molte aerolinee continuano a vietare l’uso di chiamate vocali, privilegiando un’esperienza di viaggio più silenziosa e rilassata.
Il dibattito resta aperto: la tecnologia è già pronta, ma il rispetto delle norme di convivenza a bordo e i costi elevati fanno sì che, almeno per ora, le telefonate in aereo restino un’eccezione più che una regola.