Scoperta rivoluzionaria dall’Oregon: una sola goccia di sangue potrebbe salvare migliaia di vite
Il cancro al pancreas, considerato uno dei tumori più aggressivi e letali, potrebbe essere finalmente individuato in fase precoce grazie a un test innovativo denominato PAC-MANN, sviluppato da un gruppo di studiosi dell’Oregon Health and Science University di Portland. Questa nuova tecnica diagnostica, basata sull’analisi di proteine tumorali divoratrici di tessuti, apre prospettive inedite nella lotta contro una patologia che, a causa della sua diagnosi tardiva, provoca oltre 50.000 decessi ogni anno solo nel 2024.
Il cancro al pancreas: il killer silenzioso difficile da diagnosticare
Nonostante il carcinoma pancreatico non sia tra i più diffusi, la sua mortalità è elevatissima. Spesso, la diagnosi arriva quando il tumore ha già raggiunto stadi avanzati, rendendo inefficaci le terapie. Questo perché, come sottolinea Jose Montoya Mira, ingegnere biomedico parte del team di ricerca, i sintomi sono quasi assenti nelle prime fasi, lasciando i medici privi di strumenti rapidi per accertare la presenza della malattia.
Attualmente, per verificare sospetti di neoplasia pancreatica, i sanitari devono ricorrere a esami di imaging avanzati e biopsie invasive, procedure costose e non sempre accessibili, specialmente in contesti con scarse risorse sanitarie.
PAC-MANN: il nanosensore ispirato al videogioco Pac-Man
Il nome PAC-MANN (acronimo di Protease-ACtivated MAgnetic NaNosensor) si ispira al celebre protagonista del videogioco arcade Pac-Man, noto per la sua capacità di divorare pallini e fantasmi. Allo stesso modo, le proteasi tumorali, bersaglio del test, divorano e degradano i tessuti connettivi, favorendo la crescita incontrollata delle masse tumorali.
Il sistema sviluppato dagli scienziati si compone di nanoparticelle magnetiche associate a molecole fluorescenti. A contatto con il sangue di pazienti oncologici, le proteine proteasi tipiche del tumore al pancreas scindono le molecole fluorescenti, che si separano dalle perle magnetiche e brillano sotto la luce. Questo segnale consente ai ricercatori di rilevare la presenza della neoplasia.
Risultati promettenti: il 90% dei casi individuati correttamente
I primi esperimenti condotti su 178 campioni di sangue provenienti da soggetti sia sani sia affetti da cancro pancreatico hanno mostrato risultati impressionanti. Secondo quanto riportato sulla rivista Science Translational Medicine il 12 Febbraio 2025, il test ha riconosciuto correttamente la malattia nel 90% dei casi. Nello specifico, 40 pazienti su 55 malati sono stati identificati positivamente, mentre il sistema ha escluso il tumore in 120 persone su 123 sane.
Parola agli esperti: la svolta per la diagnosi precoce
Jared Fischer, biologo molecolare e tra i principali autori dello studio, sottolinea quanto sia urgente disporre di uno strumento diagnostico precoce per il tumore pancreatico. Attualmente, infatti, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è inferiore al 10%, proprio perché i pazienti giungono tardi alle cure.
“C’è un bisogno disperato di un test precoce che possa aiutare i medici a intervenire tempestivamente, prima che il tumore diventi inoperabile”, ha dichiarato Fischer.
Un test accessibile a tutti: verso lo screening di massa
Una delle caratteristiche più rilevanti di PAC-MANN è la sua semplicità di utilizzo. Non richiede infatti macchinari complessi o infrastrutture ospedaliere avanzate, risultando potenzialmente applicabile anche in aree svantaggiate. Questo potrebbe garantire uno screening diffuso, simile a quello che oggi avviene con la mammografia per il tumore al seno.
Gli studiosi dell’OHSU stanno proseguendo le ricerche, ampliando il numero di pazienti per validare ulteriormente i risultati. È in corso anche la progettazione di uno studio clinico per valutare la fattibilità dell’applicazione su larga scala.
Le prospettive future: diagnosi anticipata e aumento della sopravvivenza
Se PAC-MANN confermerà l’efficacia su campioni più estesi, potrebbe trasformarsi in uno strumento diagnostico di routine nelle strutture sanitarie di tutto il mondo, capace di rilevare precocemente il tumore al pancreas, aumentando così le possibilità di trattamento tempestivo e sopravvivenza dei pazienti.
La speranza dei ricercatori è che, in futuro, una semplice analisi del sangue possa sostituire procedure invasive, consentendo di identificare il carcinoma pancreatico prima che sia troppo tardi, salvando migliaia di vite ogni anno.