La produzione di petrolio e gas negli Stati Uniti continua a raggiungere livelli record, ma cresce anche il numero di cittadini negli stati occidentali che chiedono maggiore tutela delle terre pubbliche. Il recente “Conservation in the West Poll”, condotto dal Colorado College, rivela che il 72% degli intervistati in otto stati dell’Ovest desidera che i propri rappresentanti politici proteggano l’aria, l’acqua e la fauna selvatica, incentivando la ricreazione all’aperto invece di aumentare le attività di estrazione petrolifera e mineraria.
Il sostegno alla conservazione è in crescita: rispetto all’anno scorso, il dato è aumentato di due punti percentuali e solo il 24% degli intervistati ha espresso interesse per un’espansione delle trivellazioni. Il divario di 48 punti a favore della tutela ambientale è il più ampio mai registrato nei quindici anni di storia del sondaggio.
Gli occidentali uniti nella difesa dell’ambiente
Secondo Katrina Miller-Stevens, ex direttrice del State of the Rockies Project, il consenso per la protezione delle terre pubbliche resta solido e trasversale. “Gli occidentali non vogliono un arretramento delle protezioni ambientali e rifiutano politiche di espansione delle trivellazioni”, ha dichiarato la studiosa.
Il sondaggio, finanziato dalla William and Flora Hewlett Foundation, ha coinvolto 3.316 elettori in Arizona, Colorado, Idaho, Nevada, New Mexico, Montana, Utah e Wyoming. La maggior parte degli intervistati si è dichiarata conservatrice o indipendente, e meno del 40% ha detto di sostenere la politica “Make America Great Again” di Donald Trump.
Licenziamenti di massa e nuove politiche ambientali
I risultati emergono in un contesto di forti tensioni politiche sulla gestione delle terre pubbliche. Lo scorso 14 febbraio, l’amministrazione Trump ha licenziato oltre 5.400 dipendenti federali nei dipartimenti dell’Interno e dell’Agricoltura, colpendo duramente il National Park Service e il U.S. Forest Service. L’evento è stato ribattezzato “Massacro di San Valentino” in riferimento agli omicidi di Al Capone a Chicago nel 1929.
Nel suo mandato, Trump ha nominato esponenti legati all’industria petrolifera ai vertici delle principali agenzie ambientali. Il segretario degli Interni, Doug Burgum, ex governatore del North Dakota, ha più volte sostenuto azioni legali per annullare le regolamentazioni ambientali introdotte sotto l’amministrazione Biden. Anche Kathleen Sgamma, designata da Trump per dirigere il Bureau of Land Management, ha trascorso quasi vent’anni come lobbista per le compagnie petrolifere dell’Ovest.
Stati occidentali contro il controllo federale sulle terre pubbliche
In stati come Utah e Wyoming, i legislatori hanno chiesto che il controllo delle terre pubbliche federali venga trasferito ai governi statali, includendo aree gestite dal National Park Service, dal Bureau of Land Management e dal U.S. Fish and Wildlife Service. Tuttavia, queste proposte non hanno avuto successo: la richiesta dello Utah è stata bocciata dai tribunali, mentre quella del Wyoming è fallita dopo intensi dibattiti in Senato.
Secondo Rachael Hamby, direttrice delle politiche al Center for Western Priorities, le decisioni della Casa Bianca non riflettono i desideri della popolazione. “Gli occidentali tengono moltissimo alle terre pubbliche e vogliono vederle protette“, ha affermato.
Lotta al cambiamento climatico e tutela dei monumenti nazionali
Il sondaggio evidenzia anche un forte consenso per le politiche climatiche. L’87% degli intervistati vuole che siano i funzionari federali di carriera a prendere decisioni sulle terre pubbliche, mentre solo il 9% preferisce figure nominate dai politici.
Inoltre, quasi tre quarti della popolazione occidentale sostiene l’azione federale per combattere il cambiamento climatico. Le percentuali variano da stato a stato: in New Mexico, dove i Democratici vincono quasi sempre dal 1992, il 77% degli elettori è favorevole a politiche climatiche più aggressive. In Wyoming, l’unico stato in cui la maggioranza degli intervistati appoggia Trump, il sostegno alle misure climatiche si ferma al 52%.
Un altro dato significativo è che quasi il 90% degli intervistati vuole mantenere in vigore le designazioni di monumenti nazionali fatte nell’ultimo decennio. Tuttavia, l’amministrazione Trump ha già avviato una revisione di queste designazioni e, nel suo primo mandato, ha ridotto la protezione di diverse aree naturali.
Tra le altre misure che godono di ampio sostegno ci sono:
- La possibilità per i proprietari terrieri privati di proteggere le loro aree con accordi di conservazione.
- L’uso di soluzioni naturali per migliorare la qualità dell’acqua.
- L’adozione di incendi controllati per prevenire grandi incendi boschivi nelle foreste troppo fitte.
Gli elettori chiedono ai politici di ascoltare le loro richieste
Secondo Hamby, ignorare il volere dei cittadini potrebbe avere conseguenze per i rappresentanti politici. “Se i funzionari eletti si allontanano troppo da ciò che i loro elettori vogliono vedere, dovranno risponderne alle urne“, ha avvertito.
I dati parlano chiaro: nel West americano, il sostegno alla conservazione e alla lotta contro il cambiamento climatico è più forte che mai.