Salute
Diabete di tipo 1, sclerosi multipla, artrite reumatoide, celiachia, lupus e malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) condividono una causa comune: il sistema immunitario attacca erroneamente i tessuti sani del corpo. Per anni, i trattamenti si sono concentrati solo sulla gestione dei sintomi, senza risolvere il problema alla radice. Oggi, però, nuove terapie sperimentali potrebbero finalmente offrire una soluzione duratura, ripristinando l’equilibrio immunitario.
Il caso di Pere Santamaria: dalla malattia alla ricerca
A soli 15 anni, Pere Santamaria ha ricevuto una diagnosi di miastenia grave, una patologia autoimmune che causa un’estrema debolezza muscolare e, nei casi più gravi, problemi respiratori. Nel suo caso, la malattia ha colpito principalmente i muscoli oculari, compromettendo la sua vista e facendogli vedere doppio.
“È stato devastante”, racconta Santamaria. “Mi trovavo in un periodo cruciale della mia adolescenza e improvvisamente non potevo più fare sport né condurre una vita normale. Ero costretto ad assumere alte dosi di corticosteroidi, che mi facevano gonfiare come un pallone.”
Questi farmaci, pur attenuando la risposta immunitaria, non agivano sulle cause profonde dell’autoimmunità, lasciando Santamaria senza alcuna speranza di guarigione definitiva. Col passare degli anni, ha sviluppato ulteriori malattie autoimmuni, ma invece di arrendersi, ha deciso di dedicare la sua vita alla ricerca.
“Oltre a voler comprendere meglio questi disturbi, speravo di trovare un modo per aiutare altre persone nella mia stessa situazione”, spiega.
Riprogrammare il sistema immunitario: la nuova frontiera della medicina
Oggi, Santamaria è un immunologo di fama internazionale presso l’Università di Calgary, in Canada, e guida lo sviluppo di terapie innovative per riprogrammare il sistema immunitario, ponendo fine all’attacco contro i tessuti sani.
Alcuni trattamenti sperimentali hanno già mostrato risultati sorprendenti: una singola dose è riuscita, in alcuni casi, a eliminare i sintomi per anni, aprendo scenari inimmaginabili fino a pochi anni fa. Se queste terapie continueranno a dare risposte positive nei trial clinici, potremmo trovarci di fronte alla svolta definitiva contro le malattie autoimmuni.
Il sistema immunitario: tra difesa e auto-aggressione
Il nostro corpo dispone di due principali linee di difesa contro virus, batteri e altri agenti patogeni: il sistema immunitario innato e quello adattivo. Quando questi meccanismi funzionano correttamente, proteggono l’organismo da infezioni e malattie. Tuttavia, in presenza di una patologia autoimmune, il sistema immunitario perde la capacità di distinguere tra agenti esterni nocivi e tessuti sani, scatenando un attacco contro il proprio corpo.
Le nuove terapie in fase di sviluppo non mirano semplicemente a sopprimere la risposta immunitaria, come avviene con gli attuali trattamenti, ma cercano di riprogrammare le cellule immunitarie, ristabilendo il loro corretto funzionamento.
Se i risultati attuali verranno confermati su scala più ampia, potremmo assistere a una rivoluzione nella gestione delle malattie autoimmuni, aprendo la strada a cure personalizzate e, forse, alla loro scomparsa definitiva.