Un metodo innovativo per ridurre la CO2 nell’atmosfera
Rimuovere l’anidride carbonica dall’oceano potrebbe rivelarsi una soluzione più efficace rispetto alla cattura diretta dall’aria. Gli scienziati stanno testando questa tecnologia presso un impianto pilota situato a Weymouth, sulla costa meridionale dell’Inghilterra, con l’obiettivo di valutarne il potenziale su larga scala.
L’impianto sperimentale di Weymouth
A pochi passi dalla riva di Weymouth Bay, all’interno di un hangar posizionato sul retro dell’acquario Sea Life, un impianto sperimentale ribolle di attività. L’acqua marina viene incanalata in serbatoi in acciaio inossidabile, mentre nelle vasche adiacenti nuotano squali di barriera, uno squalo nutrice e una razza. Ma il vero protagonista di questa struttura è un sistema avanzato che estrae anidride carbonica dall’oceano, facendo emergere il gas sotto forma di bolle, in un processo che potrebbe avere implicazioni significative per la lotta contro il riscaldamento globale.
Un approccio alternativo alla cattura del carbonio
L’oceano assorbe naturalmente enormi quantità di CO2, contribuendo a regolare il clima del pianeta. Tuttavia, livelli eccessivi di anidride carbonica provocano l’acidificazione delle acque, con gravi conseguenze per gli ecosistemi marini. Il sistema testato a Weymouth punta a rimuovere la CO2 direttamente dall’acqua, riducendone la concentrazione e permettendo ai mari di assorbire nuove emissioni dall’atmosfera in modo più efficiente rispetto alle attuali tecnologie di cattura dell’aria.
Un progetto con grandi ambizioni
L’iniziativa, nota come SeaCURE, coinvolge un team di ricercatori impegnati a dimostrare l’efficacia di questo metodo su scala industriale. Se i test daranno risultati positivi, questa tecnologia potrebbe essere implementata in diversi punti strategici lungo le coste, contribuendo alla riduzione dei gas serra e al ripristino dell’equilibrio climatico globale.