Microsoft compie un significativo passo avanti nel calcolo quantistico, introducendo Majorana 1, un chip innovativo basato su materiali noti come superconduttori topologici. Questo processore, dedicato al fisico italiano Ettore Majorana, rappresenta un’evoluzione tecnologica che potrebbe rivoluzionare l’intero settore. Grazie alla sua struttura, il dispositivo è in grado di ospitare milioni di qubit e ha una dimensione così ridotta da stare nel palmo di una mano.
Un chip basato su materiali avanzati
A differenza dei tradizionali processori in silicio, Majorana 1 utilizza arseniuro di indio, un materiale già impiegato in strumenti come rilevatori a infrarossi. Questa scelta consente di ottenere proprietà speciali, tra cui la capacità di generare superconduttività quando esposto a temperature estremamente basse. In queste condizioni, il materiale non assume lo stato di solido, liquido o gas, bensì uno stato topologico, caratterizzato da proprietà che rimangono invariate anche in caso di deformazioni o perturbazioni esterne.
Questa caratteristica consente al chip di ospitare i fermioni di Majorana, particelle che permettono di condurre elettricità in modo unico. Grazie alla loro stabilità intrinseca, i fermioni risolvono uno dei problemi più complessi della computazione quantistica, ovvero l’instabilità dei qubit, che spesso perdono il loro stato quantico a causa di interferenze esterne.
La stabilità dei qubit topologici
Uno dei vantaggi chiave di Majorana 1 risiede nella capacità di proteggere i qubit dagli errori, un aspetto cruciale per la realizzazione di computer quantistici affidabili e scalabili. Il superconduttore topologico su cui si basa il chip può sia condurre elettricità sia fornire un ambiente stabile ai fermioni di Majorana, garantendo un’ottimizzazione sia nelle dimensioni sia nelle prestazioni.
Questo progresso non è passato inosservato alle agenzie governative statunitensi, tra cui Darpa, che ha deciso di approfondire lo studio di questa tecnologia per valutare se i superconduttori topologici possano effettivamente accelerare lo sviluppo di sistemi quantistici commerciali.
Un nuovo paradigma per la computazione quantistica
Il concetto alla base di Majorana 1 nasce da una riflessione di Chetan Nayak, ricercatore di Microsoft, che spiega: “Ci siamo chiesti quali proprietà dovesse avere un transistor nell’era quantistica. È proprio questa analisi che ci ha portato a sviluppare una nuova tipologia di qubit”. Secondo l’azienda di Redmond, i qubit topologici offrono numerosi vantaggi rispetto a quelli tradizionali: sono più piccoli, più veloci e più stabili, oltre a garantire una maggiore resistenza agli errori.
La competizione nel settore del quantum computing
La ricerca di Microsoft si inserisce in un contesto altamente competitivo. Google, ad esempio, lo scorso dicembre ha presentato Willow, un chip quantistico in grado di completare un calcolo in meno di cinque minuti, mentre un supercomputer classico avrebbe impiegato 10 settilioni di anni, un tempo superiore all’età dell’Universo.
L’introduzione di Majorana 1 potrebbe segnare un punto di svolta nella corsa alla supremazia quantistica, aprendo la strada a una nuova generazione di computer quantistici dalle dimensioni ridotte e dalle prestazioni elevate.