NEW ORLEANS – Il meteo spaziale sta diventando sempre più rilevante, ma le scale di classificazione attualmente in uso per misurare tempeste geomagnetiche, brillamenti solari e blackout radio risultano obsolete e poco comprensibili. Per questo motivo, la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) ha avviato un processo di revisione, con i primi aggiornamenti previsti già nel 2025.
Perché le attuali scale del meteo spaziale sono inadeguate
Le attuali scale del meteo spaziale, create nel 1999, classificano l’intensità delle tempeste su una scala da 1 a 5, simile a quella utilizzata per uragani e tornado. Tuttavia, eventi recenti come la tempesta solare di Halloween del 2003 e il più recente evento Gannon del maggio 2024 hanno dimostrato che il sistema attuale non è più sufficiente per descrivere adeguatamente l’impatto di queste tempeste.
Secondo gli esperti del Centro di Previsione del Meteo Spaziale (SWPC), il linguaggio utilizzato nelle classificazioni è spesso ambiguo e poco chiaro per il pubblico. Bill Murtagh, coordinatore del SWPC, ha spiegato che molti non comprendono i termini tecnici legati al meteo spaziale, come raggi X, protoni e particelle energetiche. Questo crea confusione, soprattutto tra i professionisti che dipendono da previsioni accurate, come operatori di reti elettriche, compagnie aeree e satelliti.
Il piano della NOAA per aggiornare le scale
Nel 2024, il SWPC ha collaborato con il National Weather Service e il Science and Technology Policy Institute (STPI) per raccogliere feedback su come migliorare le scale attuali. Più di 500 persone, tra esperti e utenti finali, hanno partecipato a oltre 200 incontri in tutto il mondo per discutere possibili aggiornamenti.
Daniel Pechkis, ricercatore dello STPI, ha dichiarato che nel 2025 verranno valutate diverse opzioni di revisione, con un piano di implementazione che potrebbe essere finalizzato entro la fine dell’anno.
Attualmente, il progetto è nella fase due, in cui gli esperti stanno analizzando i dati raccolti per stabilire quali modifiche applicare per prime. L’obiettivo è rendere le nuove scale più comprensibili e dettagliate, migliorando la comunicazione degli effetti delle tempeste solari.
Secondo Murtagh, alcune modifiche potrebbero richiedere un decennio, mentre altre potranno essere implementate entro uno o due anni, con un impatto immediato sulle previsioni e sulla gestione delle emergenze.
Le principali modifiche in arrivo
Tra le proposte più discusse c’è l’eliminazione dei termini descrittivi attualmente utilizzati per classificare le tempeste, che vanno da “minore” (livello 1) a “estremo” (livello 5).
“Il termine ‘estrema’ per una tempesta G5 può significare cose molto diverse a seconda della latitudine e della tecnologia utilizzata,” ha spiegato Murtagh.
Un’altra modifica importante riguarda la differenziazione tra tempeste molto intense. Ad esempio, l’evento Gannon del 2024 è stato classificato come G5, ma non è stato minimamente paragonabile al famoso evento Carrington del 1859, il più violento mai registrato.
“Alcuni suggeriscono di introdurre una G5+, mentre altri propongono una nuova scala completamente rivista, per evitare che le tempeste più potenti vengano classificate allo stesso livello,” ha aggiunto Murtagh.
La fase tre del progetto sarà la più complessa, in quanto comporterà l’implementazione effettiva delle nuove scale, il loro adattamento ai prodotti NOAA e la creazione di sistemi di notifica per gli utenti.
Quando saranno operative le nuove scale?
Gli esperti ritengono che i primi aggiornamenti potrebbero entrare in vigore già nel 2025, ma alcune modifiche più significative potrebbero richiedere diversi anni. L’obiettivo finale è garantire previsioni più precise e un sistema di classificazione che possa essere compreso sia dagli esperti del settore che dal grande pubblico.