Il rover Zhurong ha individuato tracce di antiche spiagge sabbiose su Marte, segnalando che un tempo il Pianeta Rosso poteva ospitare un vasto oceano settentrionale. Questa scoperta rafforza l’idea di un Marte più simile alla Terra in epoche remote e potrebbe guidare la ricerca di segni di vita microbica fossile.
Nonostante l’ipotesi di un turismo spaziale su Marte rimanga per ora un sogno irrealizzabile, l’immagine di spiagge marziane lambite dalle onde evoca uno scenario inaspettatamente familiare. Tuttavia, l’aspetto più significativo della scoperta è il suo contributo alla comprensione dell’evoluzione geologica del pianeta e delle sue possibili condizioni abitabili.
Il rover Zhurong e la scoperta di antiche spiagge
Il rover Zhurong, in missione dal maggio 2021 al maggio 2022 nella regione di Utopia Planitia, ha utilizzato un radar per esaminare gli strati sotterranei del suolo marziano. Benjamin Cardenas, della Penn State University, fa parte del team internazionale che ha analizzato questi dati e ha identificato strutture stratificate che ricordano i depositi di battigia sulla Terra.
“Abbiamo trovato prove di vento, onde e sabbia in abbondanza”, ha dichiarato Cardenas, sottolineando che le caratteristiche osservate sono tipiche di un ambiente costiero modellato dalle maree e dai venti. Sebbene i satelliti abbiano già individuato possibili linee di costa, le informazioni raccolte da Zhurong offrono una visione più dettagliata e concreta di come questi ambienti possano essersi formati ed evoluti.
Onde e venti su un Marte primordiale
A differenza della Terra, Marte non ha mai avuto forti maree, dato che le sue lune, Phobos e Deimos, sono troppo piccole per esercitare un’attrazione gravitazionale significativa. Tuttavia, la presenza di onde marine suggerisce che in passato il pianeta possedesse un’atmosfera più densa, in grado di generare venti abbastanza forti da creare movimenti ondosi sulla superficie dell’oceano.
Secondo Cardenas, questa interazione tra acqua e aria è particolarmente interessante perché sulla Terra proprio in ambienti simili si è sviluppata la vita primordiale. Se Marte ha avuto condizioni paragonabili, potrebbe aver ospitato forme di vita microbica nelle sue acque.
Somiglianze con le coste terrestri
I dati raccolti da Zhurong rivelano dettagli sorprendenti: gli strati inclinati osservati hanno un’angolazione compresa tra 6° e 20°, perfettamente in linea con le spiagge terrestri, nonostante la gravità marziana sia circa un terzo di quella della Terra. Il team di ricerca ha evidenziato una somiglianza particolare con le coste della Baia del Bengala, in India, dove processi sedimentari simili hanno modellato il paesaggio.
Le strutture individuate dal radar escludono spiegazioni alternative, come la deposizione fluviale o fenomeni vulcanici, confermando l’ipotesi che in passato Marte ospitasse un vero e proprio oceano con spiagge sabbiose.
Un oceano che si evolveva nel tempo
L’idea che le pianure settentrionali di Marte fossero coperte da un oceano è ormai un’ipotesi accreditata, supportata da immagini orbitali che mostrano quelle che sembrano essere antiche linee di costa. Tuttavia, alcuni scienziati rimangono scettici a causa delle variazioni di altitudine osservate in queste strutture.
I nuovi dati non solo rafforzano l’idea dell’oceano marziano, ma suggeriscono che il suo livello sia cambiato nel tempo, proprio come accade con i mari terrestri. “Marte non è un pianeta statico”, ha spiegato Cardenas. “I fiumi scorrevano, i sedimenti si spostavano e il paesaggio si modificava costantemente. Studiare questa geologia sedimentaria ci aiuta a capire dove cercare segni di vita passata.”
Un ambiente accogliente per la vita, ma poco adatto al turismo
Anche se l’idea di spiagge su Marte può evocare scenari da resort extraterrestre, la realtà sarebbe stata meno invitante per un turista terrestre. Le temperature marziane, anche nel periodo in cui l’oceano esisteva, sarebbero state prossime al punto di congelamento, e il Sole più debole rispetto alla Terra avrebbe reso il clima ancora meno ospitale.
Tuttavia, immaginare un Marte primordiale con acque mosse dal vento e coste sabbiose cambia il modo in cui percepiamo il passato del Pianeta Rosso. Se un tempo era un mondo ricco di ambienti dinamici e potenzialmente abitabili, potrebbe aver ospitato forme di vita primitive, lasciando tracce ancora oggi nascoste sotto la sua superficie.