Le barriere coralline e l’intero equilibrio della vita marina sono sempre più messi a rischio dal continuo riscaldamento degli oceani. Le ricerche più recenti indicano che la capacità degli oceani di assorbire calore nelle profondità si sta riducendo rapidamente, provocando un aumento delle ondate di calore marine, un’accelerazione del riscaldamento globale e un impatto devastante sugli ecosistemi sottomarini. La perdita di questo fondamentale meccanismo di raffreddamento potrebbe segnalare l’ingresso in una nuova e ancora più pericolosa fase del cambiamento climatico.
L’oceano non assorbe più calore come un tempo
Secondo uno studio condotto da Hajoon Song dell’Università Yonsei di Seoul, in Corea del Sud, e dal suo team, l’accumulo di calore nell’oceano sta diventando sempre meno efficiente. I ricercatori hanno analizzato i dati satellitari degli ultimi quaranta anni, osservando con precisione come le temperature della superficie del mare (SST) si siano evolute nel tempo. I risultati suggeriscono che l’oceano non solo sta trattenendo sempre più calore in superficie, ma sta anche perdendo la capacità di disperderlo nelle profondità, un fenomeno che ha gravi implicazioni per il clima globale.
L’oceano ha storicamente funzionato come un enorme serbatoio termico, assorbendo circa il 90% dell’eccesso di calore generato dai gas serra. Tuttavia, con il progressivo aumento delle temperature atmosferiche, questo sistema sembra non essere più sufficiente a compensare il surplus di calore, causando un riscaldamento accelerato delle acque superficiali.
Le conseguenze dell’aumento delle temperature oceaniche
Le ondate di calore marine, già in crescita negli ultimi decenni, stanno diventando sempre più frequenti, intense e durature. Questi eventi estremi mettono sotto pressione gli ecosistemi marini, minacciando in particolare le barriere coralline, che non riescono ad adattarsi a variazioni così rapide della temperatura. Il fenomeno dello sbiancamento dei coralli, causato dallo stress termico, è ormai un’emergenza globale e sta portando alla morte di intere barriere coralline, compromettendo l’habitat di migliaia di specie marine.
Anche la circolazione oceanica è influenzata da questo cambiamento. L’alterazione delle correnti marine potrebbe avere ripercussioni su scala planetaria, modificando i modelli climatici e alterando la frequenza e l’intensità di eventi meteorologici estremi, come uragani, tempeste e piogge torrenziali.
Una nuova fase del cambiamento climatico?
Gli scienziati avvertono che la riduzione della capacità dell’oceano di immagazzinare calore potrebbe rappresentare un punto di svolta nel cambiamento climatico. Se questo fenomeno dovesse proseguire, l’aumento della temperatura globale potrebbe accelerare in modo imprevedibile, con conseguenze devastanti per l’ambiente, l’economia e la sicurezza alimentare mondiale.
Le attuali proiezioni indicano che, senza una drastica riduzione delle emissioni di gas serra, le temperature oceaniche continueranno a salire, esponendo il pianeta a una serie di cambiamenti irreversibili.