Sebbene i cani siano comunemente considerati i migliori amici dell’uomo, recenti scoperte suggeriscono che un altro animale ci abbia accompagnato sin dagli albori della civiltà: le pecore. Uno studio condotto da un team di genetisti e zooarcheologi europei ha analizzato 188 genomi provenienti da ossa di pecore, sia domestiche che selvatiche, risalenti a 12.000 anni fa.
Questa ricerca ha rivelato che le pecore hanno condiviso con noi le fasi più cruciali della nostra evoluzione culturale e sociale. Dalla loro domesticazione alla selezione genetica per la produzione di lana, questi animali hanno avuto un impatto determinante sullo sviluppo dell’agricoltura, dell’economia e delle migrazioni umane.
Le origini della pastorizia
Le prime testimonianze di allevamento ovino provengono da Aşıklı Höyük, un antico insediamento nella Turchia centrale, situato nella regione occidentale della Mezzaluna Fertile. Qui, circa 11.000 anni fa, gli esseri umani iniziarono a domesticare le pecore, segnando l’inizio di una relazione duratura e vantaggiosa.
Le prove archeologiche suggeriscono che, intorno a 8.000 anni fa, in Europa iniziarono a emergere pratiche di selezione genetica mirate a migliorare determinati tratti delle pecore. Tra questi, il più evidente fu la preferenza per un mantello bianco, probabilmente scelto non solo per motivi estetici, ma anche per la qualità della lana, utile per tessuti e abiti resistenti alle intemperie.
Questa scoperta è significativa perché rappresenta una delle prime prove di selezione artificiale condotta dall’uomo su un’altra specie, molto prima delle moderne pratiche di allevamento genetico.
Il ruolo delle pecore nella storia umana
Oltre a fornire carne, latte e lana, le pecore hanno avuto un impatto cruciale sulle grandi trasformazioni sociali e culturali dell’umanità. Uno dei momenti più importanti avvenne circa 5.000 anni fa, quando le popolazioni eurasiatiche iniziarono a spostarsi verso ovest.
Questa migrazione influenzò profondamente la composizione genetica delle popolazioni europee. Si stima che la migrazione pastorale abbia avuto un impatto del 90% sull’ascendenza britannica, e, con essa, portò anche la diffusione della lingua indoeuropea, base delle lingue moderne.
Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza la presenza delle pecore, che garantivano una costante fonte di sostentamento grazie ai loro prodotti. La pastorizia, infatti, forniva latte e derivati come formaggi, fondamentali per la sopravvivenza durante i lunghi spostamenti.
Un legame ancora attuale
Le pecore non sono solo parte della nostra storia, ma continuano a essere una risorsa indispensabile per molte economie moderne. La loro lana è ancora oggi un elemento chiave nell’industria tessile, e il loro ruolo nell’agricoltura sostenibile le rende protagoniste anche nelle sfide ambientali attuali.
Dunque, la prossima volta che incontrerai un gregge lungo una strada di campagna, ricorda che questi animali hanno plasmato il destino dell’umanità. Se oggi siamo ciò che siamo, è anche grazie alle pecore.