Essere un Vichingo nell’Età Medievale non significava solo compiere razzie e saccheggi, ma anche affrontare malattie dolorose e debilitanti. Una recente ricerca condotta su resti umani sepolti nel cimitero dell’Età Vichinga di Varnhem, in Svezia, ha rivelato che gli antichi Norreni soffrivano di numerose patologie orali e maxillofacciali, molte delle quali probabilmente provocavano atroci sofferenze.
Gli studiosi hanno esaminato 15 crani risalenti al X-XII secolo d.C. utilizzando la tomografia computerizzata (CT). I risultati hanno mostrato condizioni di salute sorprendentemente precarie, con segni di infezioni gravi e altre patologie debilitanti.
La parodontite apicale: una malattia diffusa e straziante
Circa l’80% degli individui analizzati presentava evidenze di parodontite apicale, un’infezione batterica del canale dentale che provoca dolore intenso e infiammazione. In alcuni casi, i Vichinghi sembrano aver tentato rudimentali trattamenti odontoiatrici, che prevedevano la perforazione del dente per raggiungere la polpa interna. Questi interventi, eseguiti senza anestesia né strumenti adeguati, dovevano essere estremamente dolorosi.
Sinusite cronica e infezioni ossee: un disagio costante
Tre dei crani analizzati mostravano segni di sinusite cronica, una condizione che, secondo gli esperti, poteva causare ostruzione nasale, pressione facciale, secrezioni e perdita dell’olfatto. Inoltre, alcuni resti presentavano escrescenze ossee riconducibili a infezioni dell’orecchio, mentre in altri casi sono state individuate alterazioni compatibili con artrite reumatoide.
Un’epoca senza cure mediche adeguate
L’autrice dello studio, Carolina Bertilsson, ha sottolineato la difficoltà di vivere con questi disturbi in un’epoca priva di cure mediche avanzate, antidolorifici e antibiotici. “Chiunque sa cosa significhi provare dolore, ma loro non avevano le risorse per alleviarlo come noi oggi. Un’infezione poteva durare a lungo e, in alcuni casi, aggravarsi fino a risultare fatale.”
Secondo gli studiosi, alcune infezioni potrebbero aver causato la morte, diffondendosi nell’organismo fino a provocare sepsi. Questa ricerca, pubblicata sulla rivista BDJ Open, evidenzia come la vita quotidiana dei Vichinghi fosse segnata non solo da battaglie e conquiste, ma anche da un costante confronto con malattie debilitanti e cure primitive.