Un passo avanti nella tecnologia aerospaziale
L’XB-1, prototipo sviluppato dalla Boom Supersonic, ha dimostrato che è possibile superare la barriera del suono senza generare il classico boom sonico avvertibile al suolo. Durante il suo primo volo supersonico del 28 gennaio, l’aereo ha infranto Mach 1 per tre volte, senza creare disturbi sonori percepibili dalla superficie terrestre.
“Questo conferma ciò che abbiamo sempre creduto: il viaggio supersonico può essere accessibile, sostenibile e compatibile con le esigenze di chi vola e di chi resta a terra,” ha dichiarato Blake Scholl, fondatore e CEO di Boom Supersonic.
Il fenomeno del Mach cutoff: come l’XB-1 ha evitato il boom sonico
Un aereo in volo ad alta velocità modifica la pressione dell’aria circostante, generando onde sonore. Quando supera la velocità del suono – Mach 1, circa 1224 km/h – queste onde si combinano in un’unica onda d’urto che si propaga attraverso l’atmosfera. In condizioni normali, il boom sonico risultante si diffonde fino a terra, causando forti rumori, vibrazioni sugli edifici e persino la rottura di vetri.
I problemi legati al boom sonico hanno avuto un impatto significativo sul settore dell’aviazione commerciale. Il celebre Concorde, ritirato nel 2003, ha affrontato restrizioni sui voli supersonici proprio per questi motivi. Molti paesi hanno vietato il sorvolo supersonico sopra il proprio territorio, spingendo gli ingegneri aeronautici a cercare nuove soluzioni.
L’XB-1 ha sfruttato un principio fisico noto come Mach cutoff. A quote elevate, la velocità del suono è maggiore, quindi il boom sonico generato da un aereo può essere deviato verso l’alto invece di raggiungere il suolo. In sostanza, le onde d’urto vengono spinte lontano dalla superficie terrestre, rendendo il volo supersonico meno invasivo per chi si trova a terra.
La sfida delle condizioni atmosferiche
Il Mach cutoff non è un fenomeno automatico: la temperatura e i venti in quota influenzano la velocità del suono, rendendo fondamentale un’attenta pianificazione del volo. Per ottimizzare questo effetto, gli ingegneri devono prevedere con estrema precisione le condizioni atmosferiche lungo la rotta dell’aereo.
“La difficoltà principale è ottenere previsioni atmosferiche estremamente accurate su temperatura e vento. Una volta ottenuti questi dati, il calcolo della velocità di volo ottimale per sfruttare il Mach cutoff diventa relativamente semplice,” ha spiegato Bernd Liebhardt, esperto del Centro Aerospaziale Tedesco.
L’obiettivo finale: il volo commerciale supersonico
Il test più recente dell’XB-1, condotto il 10 febbraio, ha confermato nuovamente la capacità dell’aereo di raggiungere velocità supersoniche senza boom sonico. La Boom Supersonic sta ora utilizzando i dati raccolti per perfezionare il design di Overture, il suo futuro aereo commerciale, che potrebbe rivoluzionare il trasporto aereo.
Un volo supersonico sopra la terra potrebbe ridurre di 90 minuti il tempo necessario per viaggiare da New York a Los Angeles, con un’accelerazione fino al 50% rispetto agli attuali aerei di linea. Inoltre, volare leggermente sopra la barriera del suono potrebbe essere più efficiente in termini di consumo di carburante rispetto a mantenere una velocità subsonica poco aerodinamica.
Tuttavia, secondo Liebhardt, l’applicazione del Mach cutoff potrebbe rimanere limitata ai jet privati supersonici, piuttosto che diventare un’opzione economicamente vantaggiosa per le grandi compagnie aeree.