Ordine verbale e rimozione di oggetti arcobaleno: cresce la tensione tra i lavoratori LGBTQI+
Presso la sede centrale della NASA a Washington D.C., il clima interno si è fatto rovente nelle ultime settimane. Diversi dipendenti hanno riferito di aver ricevuto disposizioni verbali per eliminare qualsiasi simbolo riconducibile all’orgoglio LGBTQI+ dai propri uffici e postazioni personali. Perfino semplici oggetti decorativi, come un cristallo cattura-sole che rifrange la luce creando piccoli arcobaleni sui muri, rischiano di essere considerati inappropriati.
Secondo quanto riportato dal sito NASA Watch, la direttiva non è stata formalizzata per iscritto, ma comunicata a voce ai lavoratori, accompagnata dalla minaccia di congedo amministrativo per chi non dovesse adeguarsi. Tale misura ha subito sollevato polemiche e preoccupazioni tra i dipendenti LGBTQI+ e i loro sostenitori, molti dei quali avevano recentemente sfilato alla parata del Pride a Cleveland, Ohio, nel Giugno 2023.
La stretta di Donald Trump e l’influenza di Elon Musk: dietro le quinte della politica spaziale
La notizia si inserisce in un contesto più ampio di trasformazioni all’interno dell’agenzia spaziale statunitense, determinate da una serie di ordini esecutivi firmati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Questi provvedimenti stanno incidendo pesantemente sulle politiche interne della NASA, in particolare sulle iniziative legate a diversità, equità, inclusione e accessibilità (DEIA).
Dalla fine di Maggio 2024, numerose email inviate ai dipendenti della NASA in tutto il territorio degli Stati Uniti hanno annunciato la chiusura degli uffici DEIA e l’introduzione di nuove linee guida allineate alle disposizioni della Casa Bianca. La direzione impressa dall’amministrazione Trump, secondo molti osservatori, trova sponda anche nell’influenza di Elon Musk, CEO di SpaceX e consigliere del presidente, il cui rapporto privilegiato con il Governo federale starebbe contribuendo a orientare la gestione interna dell’agenzia verso politiche più conservative.
Simboli Pride e pronomi vietati: una censura che colpisce l’identità personale
La pressione esercitata sui dipendenti LGBTQI+ non si limita alla semplice rimozione di simboli arcobaleno. Negli ultimi giorni, sono stati cancellati dal sito ufficiale della NASA tutti i contenuti relativi a diversità e inclusione, comprese le pagine web dedicate ai ruoli di leadership femminili e ai gruppi di supporto per i lavoratori appartenenti a minoranze di genere e sessuali.
Anche il NASA Rainbow Alliance Advisory Group (RAAG), attivo fino a poche settimane fa come punto di riferimento per la comunità LGBTQI+, ha visto scomparire ogni traccia dal sito istituzionale. Il 7 Giugno 2024, l’account ufficiale Instagram della sede NASA Glenn aveva pubblicato un post celebrativo della parata del Pride a Cleveland, definendo il RAAG come “un gruppo che sostiene e difende la comunità LGBTQI+ e promuove un ambiente lavorativo inclusivo”. Quel contenuto è stato rapidamente rimosso, così come l’intera pagina web del RAAG.
Parallelamente, i dipendenti sono stati invitati ad eliminare i pronomi preferiti dalle firme email, ricevendo l’avviso che l’agenzia spaziale potrebbe presto procedere con la rimozione automatica di tali riferimenti. La misura è percepita come un attacco diretto all’identità personale di chi lavora all’interno dell’organizzazione federale.
L’accusa dei deputati Zoe Lofgren e Valerie Foushee: “Censura e abuso di potere”
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Zoe Lofgren, rappresentante della California, e Valerie Foushee, deputata della Carolina del Nord, entrambe membri del Comitato per lo Spazio e l’Aeronautica della Camera degli Stati Uniti, hanno pubblicamente condannato le restrizioni imposte dalla NASA.
In una dichiarazione congiunta, le due parlamentari hanno definito la decisione “un abuso ridicolo e un attacco diretto alla libertà di espressione e ai diritti umani”. Le due deputate hanno attribuito la responsabilità delle nuove linee politiche a Donald Trump e Elon Musk, accusando la coppia di alimentare discriminazioni e di aver fatto penetrare atteggiamenti omofobi nei gangli del potere federale.
Lofgren e Foushee hanno sottolineato come questa “censura di Stato” rappresenti solo l’ultimo episodio di una serie di attacchi ai diritti dei lavoratori federali, esortando il Congresso a non rimanere inerte davanti a questa deriva autoritaria.
Impatto sulla comunità LGBTQI+ e clima lavorativo: paura e senso di esclusione
L’imposizione di queste misure repressive sta alimentando paura e senso di esclusione tra i dipendenti LGBTQI+ della NASA. Molti lavoratori si dicono preoccupati per il proprio futuro professionale e per il benessere psicologico all’interno di un ambiente percepito sempre più ostile e intollerante.
Un funzionario dell’agenzia spaziale, intervistato dal portale Space.com, ha rivelato che la nuova politica sta generando un clima di sorveglianza costante, con colleghi costretti a rimuovere oggetti personali che rappresentano parte della loro identità. Il timore è che il giro di vite possa presto estendersi ad altri ambiti della vita lavorativa, limitando spazi di confronto e libertà individuali.
Cancellati i volti della diversità: rimossi i profili dei dipendenti LGBTQI+ dal sito NASA
Parallelamente, è stato eliminato dal sito ufficiale NASA.gov l’intero archivio di interviste e storie personali che celebravano la diversità e il contributo di scienziati, ingegneri e tecnici LGBTQI+. Sino a poche settimane fa, questi contenuti digitali rappresentavano testimonianze di inclusione e modelli positivi per le nuove generazioni interessate a intraprendere carriere nelle discipline STEM.
Ora, digitando i nomi di quei dipendenti sui motori di ricerca, ci si imbatte soltanto in pagine vuote, segno tangibile di una volontà politica che punta a cancellare la memoria di un percorso faticosamente conquistato negli ultimi decenni.
L’incognita sul futuro: l’agenzia spaziale divisa tra progresso scientifico e regressione sociale
Mentre la NASA continua a progettare missioni verso la Luna e a inseguire l’obiettivo di Marte, al proprio interno si assiste a fratture profonde tra chi sostiene i diritti civili e chi segue la nuova linea conservatrice imposta dalla Casa Bianca. Il rischio, secondo molti osservatori, è che la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica possano essere offuscate da battaglie ideologiche destinate a minare l’immagine dell’agenzia spaziale agli occhi del mondo intero.