Il 20 gennaio 2025, la NASA ha visto una svolta storica con la nomina di Janet Petro ad amministratore ad interim, per volontà del presidente Donald Trump. Con questa decisione, Petro diventa la prima donna a dirigere l’agenzia spaziale statunitense dalla sua fondazione nel 1958, segnando un nuovo capitolo nella leadership dell’ente.
Dall’infanzia in Michigan alla carriera militare
Nata nel Michigan nel 1960, Petro ha sviluppato una passione per lo spazio sin da bambina, influenzata dal lavoro del padre, ingegnere per la Chrysler su progetti legati alla NASA. La sua famiglia si trasferì in Florida, permettendole di assistere dal vivo ai lanci delle storiche missioni Mercury, Gemini e Apollo.
Determinata a seguire una carriera di successo, Petro entrò all’Accademia Militare di West Point, laureandosi nel 1981 con un Bachelor of Science in Ingegneria. All’epoca, le accademie militari avevano appena iniziato ad accettare le donne, rendendo il suo percorso ancora più significativo. Dopo la laurea, ha prestato servizio per cinque anni nell’esercito, pilotando elicotteri durante missioni in Germania.
Successivamente, ha scelto di passare al settore privato, lavorando in ruoli di ingegneria e gestione per aziende come Science Applications International Corporation e McDonnell Douglas Aerospace Corporation. Nel 1988, ha ulteriormente ampliato le sue competenze conseguendo un Master in Business Administration alla Boston University.
La carriera alla NASA e la direzione del Kennedy Space Center
Il suo percorso con la NASA è iniziato ufficialmente nel 2007, quando è stata nominata vicedirettrice del Kennedy Space Center (KSC). Questa nomina è stata storica, poiché Petro è stata la prima donna a ricoprire tale ruolo.
Durante il suo mandato al KSC, ha guidato la trasformazione del centro in un hub multi-utente, supportando le operazioni spaziali commerciali e collaborando con la Federal Aviation Administration e l’Aeronautica Militare degli Stati Uniti. Nel 2021, il suo impegno è stato premiato con la nomina a direttrice del Kennedy Space Center, diventando ancora una volta la prima donna a occupare quella posizione.
La scelta di Trump e il futuro della NASA
La nomina di Petro ad amministratore ad interim della NASA è stata inaspettata, poiché solitamente il ruolo viene assegnato all’amministratore associato, che in quel momento era Jim Free. Tuttavia, Trump ha preferito affidare la guida dell’agenzia a Petro, una decisione che ha sorpreso molti esperti del settore.
Uno dei suoi primi atti da amministratore ad interim è stato l’invio di una comunicazione interna annunciando la chiusura degli uffici di Diversità, Equità, Inclusione e Accessibilità (DEIA), in conformità con un ordine esecutivo del presidente Trump. Secondo quanto riportato da Ars Technica, Petro ha affermato che questi programmi creavano divisioni tra gli americani e rappresentavano uno spreco di risorse pubbliche.
Nonostante questa linea politica, Petro ha più volte sottolineato l’importanza della rappresentanza femminile e le difficoltà affrontate dalle donne nel mondo del lavoro. In un saggio pubblicato sul sito web della NASA, ha dichiarato: “Come donne, abbiamo dovuto superare ostacoli intrinseci per arrivare dove siamo oggi. Non è né giusto né sbagliato, ma ci rende più forti e migliori contendenti”.
Nel frattempo, la Casa Bianca ha già nominato un potenziale successore per la guida definitiva dell’agenzia: Jared Isaacman, imprenditore miliardario e astronauta privato, noto per la sua collaborazione con SpaceX. La sua conferma è ora nelle mani del Senato degli Stati Uniti, ma non è chiaro quanto tempo ci vorrà per completare il processo.
Fino ad allora, Janet Petro continuerà a guidare la NASA, gestendo budget, programmi spaziali e le future missioni dell’agenzia.