L’inquinamento da microplastiche nei Grandi Laghi del Nord America sta raggiungendo livelli allarmanti, sollevando serie preoccupazioni per l’ecosistema acquatico e la salute umana. Gli esperti avvertono che questi minuscoli frammenti di plastica, già rilevati in ambienti estremi come il ghiaccio antartico e la neve artica, stanno contaminando anche una delle più grandi riserve di acqua dolce al mondo. Tuttavia, secondo gli scienziati, non si stanno adottando misure adeguate per monitorare e contrastare il problema.
Un nuovo studio pubblicato dal Great Lakes Science Advisory Board evidenzia la necessità di un programma transfrontaliero di monitoraggio che coinvolga sia gli Stati Uniti che il Canada. Gli esperti propongono di classificare le microplastiche come “Sostanza Chimica di Preoccupazione Comune” nell’ambito dell’Accordo sulla Qualità delle Acque dei Grandi Laghi, così da ridurre i danni ecologici e proteggere la biodiversità.
Un inquinamento invisibile ma pericoloso
Secondo Rebecca Rooney, co-presidente canadese del Comitato di Coordinamento della Ricerca del Science Advisory Board e docente presso l’Università di Waterloo, la plastica è ormai onnipresente nell’ecosistema dei Grandi Laghi, ma la sua presenza non viene monitorata sistematicamente. L’esperta sottolinea l’importanza di adottare strumenti concreti per permettere a Canada e Stati Uniti di sviluppare un approccio coordinato e costante alla misurazione delle microplastiche.
Anche Karen Kidd, membro del Comitato delle Priorità Scientifiche dello stesso consiglio, ha ribadito che utilizzare le microplastiche come indicatore ecologico potrebbe migliorare significativamente la comprensione della loro diffusione e del loro impatto ambientale. Il rapporto propone infatti strategie per una gestione più efficace, basata su monitoraggio costante e interventi mirati.
Pesci e acqua potabile contaminati
Le microplastiche, generalmente definite come particelle di plastica più piccole di 5 millimetri, sono ormai diffuse in tutto l’ambiente naturale. Sebbene la produzione su larga scala della plastica sia iniziata solo nel XX secolo, questo tipo di inquinamento ha raggiunto in pochi decenni livelli preoccupanti.
Secondo il nuovo studio, i pesci nei Grandi Laghi presentano alcuni dei più alti livelli di contaminazione da microplastiche mai registrati nel mondo. Il problema non riguarda solo la fauna acquatica, ma anche gli esseri umani, poiché livelli significativi di microplastiche sono stati individuati nell’acqua potabile prelevata dai laghi.
Gli effetti delle microplastiche sulla salute umana non sono ancora del tutto chiari, ma studi recenti suggeriscono che potrebbero avere conseguenze negative e non rappresentano certo un’aggiunta desiderabile alla nostra alimentazione.