Un fenomeno astronomico straordinario è stato osservato dal telescopio Euclid dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa): un anello di Einstein, una rara formazione di luce che avvolge la galassia NGC 6505, situata a circa 590 milioni di anni luce dalla Terra. Questo effetto ottico è generato dalla luce di una galassia molto più distante, posta a 4,42 miliardi di anni luce, che viene distorta dalla gravità della galassia in primo piano, creando una spettacolare figura ad anello.
L’importante scoperta è stata pubblicata sulla rivista Astronomy & Astrophysics da un team di ricerca internazionale guidato da Conor O’Riordan, del Max Planck Institute per l’Astrofisica di Garching. Il ritrovamento conferma l’incredibile sensibilità di Euclid, progettato per realizzare la più vasta mappa tridimensionale dell’universo.
Il contributo italiano alla scoperta
L’Italia ha avuto un ruolo di primo piano in questa ricerca, con il coinvolgimento di numerose istituzioni scientifiche di eccellenza. Hanno partecipato:
- Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf)
- Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn)
- Istituto per la Fisica Fondamentale dell’Universo
- Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing di Bologna
- Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa) di Trieste
- Centro Esrin dell’Esa a Frascati
- Agenzia Spaziale Italiana (Asi)
- Università di Bologna, Genova, Napoli Federico II, Torino, Milano e Padova
La scoperta dell’anello di Einstein rappresenta una conferma delle straordinarie capacità del telescopio Euclid, che continuerà a esplorare il cosmo per svelare i misteri della materia oscura e dell’energia oscura, offrendo una nuova visione dell’universo.