Il supercomputer più veloce del pianeta, El Capitan, è stato ufficialmente attivato presso il Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL) in California. Con una potenza di picco di 2.746 exaFLOPS, questa macchina rappresenta una pietra miliare nel settore del supercalcolo, garantendo sicurezza nazionale e supportando ricerche avanzate.
Un progetto da 600 milioni di dollari per la sicurezza nucleare
Il governo degli Stati Uniti ha investito 600 milioni di dollari per la realizzazione e la gestione di El Capitan, un sistema destinato principalmente alla protezione dell’arsenale nucleare. Dal 1992, infatti, gli Stati Uniti hanno interrotto i test nucleari sotterranei, affidandosi sempre più a simulazioni avanzate per valutare la stabilità e l’efficacia delle proprie testate.
Le applicazioni di El Capitan si estendono anche alla scoperta di nuovi materiali, alla fisica ad alta densità energetica, alla modellazione di dati nucleari e alla progettazione di armi, oltre ad altri progetti classificati.
La corsa all’exascale: El Capitan domina il settore
Attivato completamente nel novembre 2024, El Capitan ha conquistato il titolo di supercomputer più veloce al mondo dopo aver ottenuto un punteggio di 1.742 exaFLOPS nel benchmark High-Performance Linpack (HPL), il test standard per misurare le prestazioni dei supercomputer. Con un picco di 2.746 exaFLOPS, è il terzo sistema exascale della storia.
Per comprendere la potenza di El Capitan, basta confrontarlo con un laptop di fascia alta, che offre prestazioni nell’ordine dei gigaFLOPS (miliardi di operazioni al secondo). Un exaFLOP equivale a 1 quintilione di operazioni al secondo (10¹⁸ FLOPS), un salto tecnologico senza precedenti.
Il supercomputer Frontier, situato presso l’Oak Ridge National Laboratory in Illinois, occupava fino a poco tempo fa il primo posto nella classifica mondiale con 1.353 exaFLOPS standard e un picco di 2.056 exaFLOPS. Con l’arrivo di El Capitan, il record è stato ufficialmente superato.
Tecnologia all’avanguardia: oltre 11 milioni di core
La straordinaria potenza di El Capitan è garantita da 44.544 unità di elaborazione accelerata AMD MI300A, che integrano CPU AMD EPYC Genoa, GPU AMD CDNA3 e memoria ad alta larghezza di banda (HBM). L’intero sistema dispone di oltre 11 milioni di core, con 128 GB di memoria condivisa tra CPU e GPU per ogni unità di elaborazione.
Questa architettura consente di ottenere prestazioni elevate con un consumo energetico ottimizzato, una caratteristica fondamentale per supercomputer di questa scala.
Il successore di Sierra nel programma CORAL-2
El Capitan è stato realizzato nell’ambito del programma CORAL-2 del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, con l’obiettivo di sostituire il supercomputer Sierra, in funzione dal 2018. Nonostante l’aggiornamento tecnologico, Sierra continua a operare ed è ancora classificato tra i 14 supercomputer più potenti al mondo.
L’entrata in funzione di El Capitan segna un ulteriore passo avanti nella corsa globale all’exascale, consolidando la posizione degli Stati Uniti come leader nel supercalcolo ad alte prestazioni.