Il fiocco di neve più grande mai caduto: mito o realtà scientifica?
Nel mondo dei fenomeni meteorologici straordinari, pochi racconti suscitano curiosità quanto quello del fiocco di neve più grande mai registrato, una meraviglia che avrebbe raggiunto un diametro di 38 centimetri e uno spessore di 20 centimetri. Questo gigantesco cristallo di ghiaccio sarebbe stato avvistato nel Montana, negli Stati Uniti, nel gennaio del 1887, durante una violenta tempesta invernale.
A riferire l’incredibile osservazione fu Matt Coleman, un allevatore della zona, il quale descrisse i fiocchi che cadevano dal cielo come “più grandi delle padelle per il latte”. Questa dichiarazione, registrata successivamente nei documenti del Guinness dei Primati, ha reso il fenomeno uno dei più dibattuti nella storia della meteorologia.
Il dibattito scientifico: è davvero possibile un fiocco di neve così grande?
Nonostante il Guinness dei Primati continui a certificare il record, gli scienziati sono scettici sulla possibilità che una formazione nevosa di tali dimensioni possa realmente esistere. Il glaciologo Douglas Mair, esperto dell’Università di Liverpool, ha espresso seri dubbi, sottolineando che un fiocco di neve così massiccio avrebbe avuto un peso significativo e sarebbe stato altamente instabile durante la sua discesa.
“Se fiocchi di quelle dimensioni cadessero davvero dal cielo, probabilmente la gente avrebbe bisogno di caschi per proteggersi”, ha scherzato Mair, evidenziando come una tale struttura cristallina risulterebbe estremamente fragile e difficilmente potrebbe mantenersi integra prima di raggiungere il suolo.
La formazione dei fiocchi di neve è un processo complesso che dipende da vari fattori atmosferici, tra cui la temperatura, l’umidità e i venti. Generalmente, i fiocchi di neve più grandi si formano quando più cristalli si aggregano, creando strutture più complesse e di dimensioni superiori alla media. Tuttavia, le dimensioni osservate da Coleman sembrano andare ben oltre quanto ritenuto plausibile dalla scienza.
Il Guinness dei Primati conferma il record
Nonostante lo scetticismo scientifico, il Guinness dei Primati ha mantenuto il riconoscimento ufficiale del record, basandosi su documenti e testimonianze storiche che avvalorerebbero l’osservazione di Coleman. Secondo l’organizzazione, fonti dell’epoca descrivono dettagliatamente l’evento, fornendo un quadro credibile della straordinarietà della tempesta che colpì il Montana in quei giorni.
Per comprendere meglio come il Guinness verifica questi primati, abbiamo intervistato Ben Hollingham, redattore senior dell’ente, che ha spiegato come la certificazione dei record avvenga attraverso una rigorosa analisi delle prove disponibili, anche nel caso di eventi avvenuti nel passato. Tuttavia, nel caso specifico del fiocco di neve gigante, le uniche fonti rimangono testimonianze storiche, senza prove fisiche dirette.
Realtà o suggestione? Il mistero resta aperto
L’idea che un fiocco di neve largo quasi quanto un piatto da portata sia realmente caduto dal cielo nel Montana continua a suscitare dibattiti tra esperti e appassionati di meteorologia. La mancanza di prove tangibili lascia spazio all’immaginazione, alimentando il fascino di uno dei record più insoliti mai registrati.
Che si tratti di una distorsione della memoria, di un’esagerazione o di un autentico fenomeno fuori dal comune, il mistero del fiocco di neve gigante del 1887 rimane uno degli enigmi più affascinanti della meteorologia.