Su Marte, i venti soffiano con una forza superiore a quanto ipotizzato fino ad oggi. Nonostante l’atmosfera del pianeta rosso sia estremamente rarefatta, con una pressione circa 100 volte inferiore rispetto a quella terrestre e composta prevalentemente da anidride carbonica, i modelli teorici suggerivano che la velocità massima del vento non superasse i 15 metri al secondo. Tuttavia, queste stime sono state recentemente smentite grazie ai dati raccolti da Ingenuity, il piccolo elicottero-drone della Nasa.
Il ruolo di Ingenuity nella scoperta
Ingenuity, che ha compiuto il suo primo volo su Marte nell’aprile del 2021, ha effettuato ben 72 voli prima di essere disattivato a causa di un’elica danneggiata. Tuttavia, prima di fermarsi definitivamente, ha permesso ai ricercatori di ottenere misurazioni cruciali sulla velocità del vento marziano. Un recente studio, pubblicato sulla rivista The Planetary Society Journal e condotto dall’Università Statale di Boise, ha rivelato che il piccolo drone ha registrato raffiche di vento fino a 25 metri al secondo, ben oltre i limiti previsti dai modelli atmosferici.
Come sono stati misurati i venti su Marte
I ricercatori, guidati da Brian Jackson, hanno sfruttato proprio le caratteristiche di volo di Ingenuity per stimare con precisione la velocità del vento. Gli elicotteri-drone, quando si trovano in volo stazionario, devono inclinarsi nella direzione opposta rispetto al vento per mantenere la posizione. L’inclinazione aumenta all’aumentare dell’intensità del vento, un fenomeno che ha permesso agli strumenti di bordo di rilevare con estrema precisione la velocità delle correnti atmosferiche.
I dati sono stati raccolti a diverse altitudini, comprese tra 3 e 24 metri, confermando che i venti su Marte possono essere molto più forti e turbolenti di quanto ipotizzato.
Le implicazioni per le future missioni su Marte
Questa scoperta ha importanti implicazioni per le future missioni di esplorazione su Marte, in particolare per la progettazione di droni volanti o per i futuri atterraggi di sonde e rover. La presenza di venti così intensi potrebbe influenzare sia le strategie di discesa sia la stabilità dei veicoli che operano sulla superficie del pianeta.
Dal successo di Ingenuity a Dragonfly su Titano
Il successo di Ingenuity ha aperto la strada a nuove missioni con droni in ambienti extraterrestri. Uno degli esperimenti più ambiziosi sarà quello condotto da Dragonfly, un nuovo drone della Nasa progettato per volare su Titano, la luna più grande di Saturno.
La missione Dragonfly è programmata per il 2026, con un arrivo previsto su Titano nel 2034. A differenza di Ingenuity, che ha dovuto affrontare le difficoltà di un’atmosfera estremamente sottile, Dragonfly avrà condizioni di volo molto più favorevoli. Su Titano, infatti, la combinazione di gravità ridotta, venti deboli e un’atmosfera molto densa renderà il volo addirittura più semplice rispetto alla Terra.
Grazie ai dati raccolti da Ingenuity, ora i ricercatori hanno una comprensione più chiara delle dinamiche atmosferiche su Marte, aprendo la strada a nuovi strumenti per l’esplorazione spaziale del sistema solare.