Una coalizione di 133 sindaci e leader locali, provenienti da 39 stati, ha inviato una lettera al Congresso per esortarlo a proteggere i crediti d’imposta per l’energia pulita. Questi incentivi, introdotti grazie all’Inflation Reduction Act (IRA), hanno generato centinaia di migliaia di posti di lavoro e attratto oltre 422 miliardi di dollari in investimenti, ma sono ora a rischio dopo che Donald Trump ha ordinato la sospensione dei fondi.
Il blocco dei fondi da parte dell’amministrazione Trump
Uno dei primi atti della nuova amministrazione Trump è stato sospendere i crediti d’imposta per i governi statali e locali, mettendo in pausa 750 progetti di energia pulita e creando un clima di incertezza per amministrazioni locali e imprese.
Il paradosso è che proprio gli stati a guida repubblicana sono stati tra i principali beneficiari dell’IRA. Secondo la lettera inviata ai membri del Congresso, il 53% dei nuovi posti di lavoro e l’85% degli investimenti generati dall’IRA si trovano in distretti repubblicani. La decisione di congelare i crediti potrebbe quindi danneggiare soprattutto le comunità che hanno sostenuto l’ex presidente.
L’impatto economico della cancellazione
Se il Congresso dovesse abrogare o modificare i crediti per l’energia pulita, i sindaci avvertono che le conseguenze sarebbero devastanti:
- Milioni di posti di lavoro a rischio nel settore dell’energia pulita.
- Costi più alti per i cittadini, con un aumento medio delle bollette elettriche stimato in 489 dollari all’anno.
- Danni economici per i governi locali, che hanno già fatto affidamento sugli incentivi per avviare progetti fondamentali.
Tra i progetti avviati con i 13 crediti d’imposta dell’IRA, si segnalano l’installazione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici, l’uso di energia solare negli edifici pubblici e l’acquisto di mezzi di trasporto sostenibili. Phoenix, ad esempio, ha già investito nei bus ibridi-elettrici e ricevuto 15 milioni di dollari per espandere la propria rete di ricarica. Ora, però, il futuro di questi progetti è incerto.
La battaglia legale contro il congelamento dei fondi
Il blocco dei finanziamenti da parte dell’amministrazione Trump ha innescato battaglie legali, con 22 procuratori generali statali che hanno presentato una mozione per far rispettare la legge. Un giudice federale ha stabilito che l’amministrazione non può trattenere i fondi approvati dal Congresso e ha ordinato il loro ripristino immediato.
Il procuratore generale dell’Arizona, Kris Mayes, ha dichiarato che il suo stato combatterà per ottenere i fondi dovuti per legge: “Trump può provare ogni trucco per aggirare la Costituzione, ma io sarò lì per fermarlo.”