I tre CubeSat della missione EZIE (Electrojet Zeeman Imaging Explorer) della NASA sono giunti il 27 gennaio alla Vandenberg Space Force Base, in California, dove verranno sottoposti alle ultime operazioni di preparazione prima del loro lancio nello spazio. La partenza è prevista per marzo, nell’ambito della missione di rideshare Transporter-13, in collaborazione con SpaceX e l’integratore di lancio Maverick Space Systems.
Dopo il decollo a bordo di un razzo Falcon 9, i tre satelliti voleranno in formazione attorno alla Terra per mappare gli elettrogetti aurorali, ossia le correnti elettriche che si formano nell’alta atmosfera terrestre, specialmente vicino alle regioni polari, quando le aurore illuminano il cielo.
La missione EZIE: obiettivi e importanza
L’obiettivo principale della missione EZIE è quello di approfondire la comprensione della connessione tra il Sole e la Terra, studiando il modo in cui le particelle cariche provenienti dal vento solare interagiscono con il campo magnetico terrestre. Questo processo genera spettacolari fenomeni visivi come le aurore boreali e australi, ma può anche provocare tempeste geomagnetiche potenzialmente dannose per le comunicazioni satellitari, la navigazione GPS e le reti elettriche.
Migliorare la conoscenza di questi meccanismi aiuterà gli scienziati a sviluppare previsioni più accurate del meteo spaziale, contribuendo alla protezione delle infrastrutture tecnologiche globali.
La collaborazione tra enti di ricerca e aziende spaziali
La missione EZIE è finanziata dalla Divisione di Eliosferica all’interno della Direzione della Missione Scientifica della NASA e gestita dall’Ufficio del Programma Explorers presso il Goddard Space Flight Center a Greenbelt, Maryland. Il coordinamento generale è affidato al Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL) di Laurel, Maryland, che guida la missione per conto della NASA.
I tre satelliti CubeSat sono stati costruiti dalla Blue Canyon Technologies, con sede a Boulder, Colorado, mentre il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA, situato nella California del Sud, ha sviluppato il Magnetogramma a Microonde per Elettrogetti, uno strumento fondamentale che permetterà di mappare con precisione le correnti elettriche aurorali.
Un passo avanti nello studio dell’aurora e del meteo spaziale
L’esplorazione dell’interazione tra il Sole e il campo magnetico terrestre è un settore di ricerca in continua evoluzione. Missioni come EZIE rappresentano un tassello fondamentale per la comprensione dei fenomeni magnetosferici e per lo sviluppo di strategie di mitigazione dei rischi associati alle tempeste geomagnetiche.
Con il lancio previsto tra poche settimane, la comunità scientifica attende con grande interesse i dati che verranno raccolti dai tre satelliti, i quali potrebbero fornire nuove prospettive sulla dinamica delle aurore e sull’impatto dell’attività solare sulla nostra tecnologia e quotidianità.