La trasformazione di un lupo selvaggio in un bassotto domestico o in un chihuahua da compagnia potrebbe apparire come un’impresa frutto di secoli di selezione umana. Tuttavia, recenti indagini scientifiche fanno emergere l’ipotesi che questo percorso evolutivo sia stato meno complesso e più rapido di quanto si riteneva fino a oggi.
I primi passi verso la domesticazione spontanea dei lupi
Gli studiosi hanno a lungo sostenuto che la domesticazione del lupo sia stata guidata dall’uomo, il quale avrebbe selezionato, accoppiando tra loro, gli esemplari più docili, dando origine ai primi cani. Questo processo avrebbe richiesto all’incirca 15.000 anni, un intervallo temporale piuttosto ristretto per la speciazione, ossia la nascita di una nuova specie a partire da una preesistente.
Una corrente di pensiero alternativa, nota come ipotesi della proto-domesticazione, avanza però l’idea che alcuni lupi più miti abbiano iniziato a gravitare autonomamente attorno ai villaggi preistorici, attratti dai resti alimentari lasciati dagli uomini primitivi.
La scelta dei lupi docili di accoppiarsi tra simili
Questi lupi tolleranti avrebbero preferito accoppiarsi con altri esemplari ugualmente pacifici, escludendo progressivamente i lupi più aggressivi. In questo modo, senza un’intenzionale selezione umana, si sarebbe avviato un processo naturale di domesticazione, capace di trasformare i lupi in cani.
Tale teoria è sempre stata messa in discussione per via del tempo limitato a disposizione. La domanda cruciale era se 15.000 anni fossero sufficienti perché la specie canina emergesse spontaneamente, senza la mano dell’uomo.
Lo studio scientifico sui lupi antichi e la preferenza di accoppiamento
Per chiarire questa incognita temporale, un gruppo di ricercatori ha sviluppato modelli matematici basati su agenti evolutivi, simulando differenti scenari per osservare come i lupi preistorici potessero essersi trasformati nei cani domestici.
Le simulazioni hanno mostrato che, quando i lupi più docili dimostravano una preferenza di accoppiamento verso altri esemplari ugualmente socievoli, la speciazione avveniva nel 74,2% dei casi entro 15.000 anni. In media, il processo di transizione da lupo selvatico a cane domestico avrebbe richiesto 8.030 anni.
Al contrario, in assenza di questa selezione naturale tra lupi mansueti, la nascita del cane non si sarebbe mai verificata nei modelli simulati.
Il tratto magico della tolleranza verso l’uomo
Gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences, sottolineano come la propensione alla tolleranza nei confronti degli esseri umani possa essere considerata un tratto magico. Questo comportamento specifico avrebbe agevolato sia la sopravvivenza ecologica di questi lupi pacifici vicino ai gruppi umani, sia la loro scelta riproduttiva di accoppiarsi con esemplari analoghi.
Le incertezze sulla convivenza tra lupi e uomini
Nonostante i risultati incoraggianti, i ricercatori riconoscono che il modello matematico non può offrire certezze definitive sull’origine dei cani. È plausibile che le comunità preistoriche abbiano scacciato i lupi dai propri accampamenti per proteggere le provviste, impedendo così l’avvio della proto-domesticazione.
Tuttavia, lo studio dimostra che il fattore tempo non rappresenta più un ostacolo insormontabile. I lupi antichi avrebbero disposto di un periodo sufficiente per evolversi naturalmente in cani, semplicemente grazie alla loro capacità di adattarsi e scegliere partner adatti.