Nei canali di raffreddamento della Turkey Point Nuclear Generating Station, situata nella parte meridionale della Florida, una popolazione di coccodrilli americani ha trovato un ambiente perfetto per vivere e riprodursi. Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, questi rettili non sono il risultato di mutazioni causate dalle radiazioni nucleari, ma hanno semplicemente approfittato di un habitat artificiale che ha permesso alla loro specie, considerata vulnerabile, di riprendersi dal rischio di estinzione locale.
Un habitat artificiale che ha favorito il ripopolamento
La centrale nucleare di Turkey Point è stata costruita negli anni ‘60 su un’area un tempo caratterizzata da zone umide. L’impianto si estende su 6.800 acri e possiede un sistema di canali di raffreddamento utilizzati per dissipare il calore generato dai reattori. Nel corso del tempo, questi corsi d’acqua si sono rivelati un rifugio ideale per i coccodrilli, garantendo loro un ambiente protetto dai predatori naturali e dall’interferenza umana.
La presenza dei coccodrilli a Turkey Point è stata documentata per la prima volta nel 1976. Da allora, l’operatore della centrale, la Florida Power & Light (FPL), ha monitorato attentamente la popolazione locale, etichettando e rilasciando più di 8.000 cuccioli. I dati raccolti nel 2022 hanno mostrato una crescita record, con 33 nidi registrati e 512 piccoli marcati e liberati nell’ambiente.
Differenze tra coccodrilli e alligatori
I coccodrilli americani possono raggiungere una lunghezza di 6 metri, anche se in natura è raro trovarne esemplari che superino i 4,2 metri. A differenza degli alligatori americani, con cui spesso vengono confusi, hanno una colorazione più chiara e un muso triangolare. Mentre gli alligatori preferiscono acque dolci, i coccodrilli possono adattarsi anche a habitat salmastri, come le coste e le foci dei fiumi.
Perché Turkey Point è un santuario per i coccodrilli?
Diversi fattori rendono il sistema di canali della centrale un luogo favorevole per la sopravvivenza di questi rettili. Il livello costante dell’acqua riduce il rischio di inondazioni dei nidi, mentre la mancanza di disturbi antropici e di predatori naturali assicura loro una maggiore possibilità di sopravvivenza.
Secondo Mike Lloret, biologo della Florida Power & Light, l’area rappresenta una delle più importanti zone di nidificazione per i coccodrilli in tutti gli Stati Uniti. In un’intervista rilasciata a CBS News nel 2024, Lloret ha dichiarato:
“È un santuario per loro, è sicuro qui. Abbiamo una delle aree di nidificazione più concentrate in Florida e negli USA.”
Problemi ambientali e rischi per la popolazione di coccodrilli
Nonostante i vantaggi offerti da questo habitat artificiale, non tutto è perfetto per i coccodrilli di Turkey Point. Nel 2019, il Servizio Fish and Wildlife degli Stati Uniti ha lanciato un allarme sulla qualità dell’acqua all’interno dei canali della centrale. Secondo il rapporto, un aumento della salinità verificatosi a metà degli anni 2010 ha provocato un collasso delle alghe e delle fanerogame marine, alterando l’ecosistema e mettendo a rischio la catena alimentare.
Il fenomeno ha portato a episodi di malnutrizione tra i coccodrilli e a un calo della popolazione. Questo problema ha attirato l’attenzione del Centro per la Diversità Biologica, che ha emesso un severo avvertimento sulle condizioni ambientali dell’area.
Un confronto con i coccodrilli presenti in natura
Nonostante le sfide ambientali, i coccodrilli americani che vivono nei canali della centrale nucleare di Turkey Point sembrano cavarsela meglio rispetto a quelli presenti in altri ambienti naturali. Nel loro habitat originario, infatti, questi rettili devono affrontare minacce costanti come la caccia, l’inquinamento e la distruzione delle zone umide.
Come spiegato ancora da Lloret in una recente intervista con WTTW, l’area di Turkey Point offre condizioni di nidificazione più sicure rispetto a quelle naturali:
“Le femmine vengono a nidificare, i maschi inseguono le femmine, e poi qualsiasi prole nata qui crescerà qui. Abbiamo aree di nidificazione perfettamente isolate, che stanno scomparendo in aree più naturali.”
L’inaspettata popolazione di coccodrilli americani che prospera nei canali di raffreddamento di una centrale nucleare dimostra come, in alcuni casi, l’intervento umano possa involontariamente offrire un rifugio a specie vulnerabili, aiutandole a riprendersi da condizioni critiche.