L’Einstein Telescope, l’avveniristico rivelatore di onde gravitazionali, compie un passo avanti nella fase di progettazione con l’istituzione di una task force incaricata di esaminare costi e rischi tecnici della costruzione. Il telescopio potrebbe essere realizzato in Italia, con la miniera di Sos Enattos, in Sardegna, individuata come possibile sito ospitante. Questo strumento rivoluzionario sarà in grado di captare segnali generati da eventi cosmici estremamente lontani, fornendo dati fondamentali per la comprensione dell’universo.
La nuova task force, composta da 30 esperti provenienti da diversi settori scientifici e tecnologici, è stata nominata dalla Einstein Telescope Organization, il consorzio che coordina i numerosi enti di ricerca europei coinvolti nel progetto. Gli specialisti selezionati appartengono a campi chiave come isolamento sismico, ottica avanzata e tecnologie del vuoto, discipline essenziali per garantire la precisione e l’affidabilità del rivelatore. Il loro compito principale sarà quello di aggiornare la configurazione del progetto, valutando possibili criticità e assicurando la flessibilità infrastrutturale necessaria per il successo dell’operazione.
Il primo incontro della task force è in programma dal 18 al 20 febbraio presso la Scuola Normale Superiore di Pisa e sarà organizzato in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). La guida del gruppo è affidata a Fiodor Sorrentino, dell’Infn, affiancato da Giovanni Losurdo, ricercatore della Scuola Normale Superiore. A questa prima riunione parteciperanno anche numerosi esperti di istituzioni accademiche italiane, tra cui l’Università di Trento, l’Università del Sannio, l’Università Sapienza di Roma e l’Università di Napoli, oltre a studiosi del Gran Sasso Science Institute e del European Gravitational Observatory, l’ente responsabile della gestione del rivelatore Virgo, situato nella campagna pisana.
Nei prossimi mesi, il gruppo di lavoro collaborerà con ulteriori esperti per raccogliere suggerimenti, valutazioni e proposte finalizzate a migliorare la configurazione del telescopio e a ottimizzare i costi infrastrutturali, mantenendo al contempo il più alto livello di prestazioni scientifiche. Il progetto dell’Einstein Telescope rappresenta una delle sfide più ambiziose della fisica gravitazionale moderna e, se realizzato in Italia, potrebbe consolidare il ruolo del Paese nella ricerca scientifica internazionale. L’infrastruttura è destinata a diventare un riferimento fondamentale per l’astrofisica nei decenni a venire, aprendo nuove prospettive nello studio del cosmo e dei fenomeni gravitazionali.