Le aurore polari affascinano da sempre scienziati e appassionati, con il loro movimento sinuoso e le improvvise variazioni di intensità. Questi spettacoli di luce, generati dall’interazione tra il vento solare e il campo magnetico terrestre, rivelano complessi fenomeni fisici ancora poco compresi. Per approfondire il loro studio, la Nasa ha lanciato due nuove missioni guidate dagli esperti Marilia Samara e Robert Michell, con l’obiettivo di analizzare le dinamiche degli elettroni che danno origine a queste manifestazioni luminose.
Un’indagine scientifica su due fronti
Per comprendere meglio le diverse tipologie di aurore, verranno utilizzati due razzi sonda, ciascuno progettato per esaminare uno specifico fenomeno aurorale. Entrambi i dispositivi saranno equipaggiati con strumenti avanzati per misurare l’interazione tra gli elettroni energetici e il campo magnetico terrestre, individuando le cause della loro accelerazione e delle caratteristiche visive delle aurore.
Le aurore si formano quando particelle cariche, provenienti dal Sole, colpiscono gli atomi presenti nella parte superiore dell’atmosfera terrestre, rilasciando energia sotto forma di luce. Tuttavia, alcune peculiarità di questi eventi restano ancora un mistero, come le variazioni di luminosità e le aree scure che talvolta sembrano interrompere il flusso della luce.
Giraff: lo studio delle aurore pulsanti e tremolanti
La prima missione, denominata Giraff (Ground Imaging to Rocket Investigation of Auroral Fast Features), sarà guidata da Robert Michell e si concentrerà sulle aurore pulsanti veloci. Queste si manifestano sotto forma di chiazze luminose che lampeggiano più volte al secondo, creando un effetto visivo intermittente. Un altro fenomeno analizzato sarà quello delle aurore tremolanti, che possono brillare fino a 15 volte al secondo.
Gli strumenti a bordo del razzo misureranno l’energia, la quantità e il tempo di arrivo degli elettroni, permettendo agli scienziati di determinare quali processi accelerano queste particelle e come influiscono sulla formazione delle diverse tipologie di aurora.
Black and Diffuse Aurora Science Surveyor: alla scoperta delle aurore nere
La seconda missione, denominata Black and Diffuse Aurora Science Surveyor, sarà invece sotto la direzione di Marilia Samara e si focalizzerà su un fenomeno ancora poco compreso: le aurore nere. Queste appaiono come zone scure o buchi all’interno delle bande luminose, creando l’illusione di interruzioni nella struttura dell’aurora.
Gli scienziati ipotizzano che questi spazi bui possano essere causati da elettroni in fuga, ossia particelle che, invece di precipitare verso l’atmosfera terrestre, invertono la loro direzione e si allontanano. Gli strumenti a bordo del razzo analizzeranno il comportamento di questi elettroni per verificare se sono effettivamente responsabili di queste aree prive di luce.
Il lancio dalla base di Poker Flat
Entrambi i razzi partiranno dalla Poker Flat Research Range, il poligono di lancio situato nei pressi di Fairbanks, in Alaska. Una volta in volo, impiegheranno circa cinque minuti per raggiungere l’altitudine necessaria allo svolgimento delle misurazioni.
La finestra di lancio si è aperta il 21 gennaio, ma il momento esatto del decollo dipenderà dall’intensità e dalle condizioni delle aurore. Solo quando le condizioni saranno ottimali, i due razzi potranno partire per svelare nuovi segreti di questi affascinanti fenomeni celesti.