“Per combattere la discriminazione di genere nella scienza bisogna partire dalle scuole, piantare i semi della conoscenza e farli germogliare”. Con queste parole, Silvana Sciarra, presidente emerita della Corte Costituzionale e membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, ha sottolineato l’importanza dell’educazione scolastica per colmare il divario tra uomini e donne nelle discipline scientifiche. Il suo intervento è avvenuto a Roma, durante un evento organizzato in occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, promosso dalla Fondazione I Lincei per la Scuola e dalla Commissione per le pari opportunità.
L’attenzione al ruolo della scuola è fondamentale perché, come evidenziato da Sciarra, la disparità tra ragazzi e ragazze nelle materie scientifiche inizia fin dai primi anni di istruzione. In particolare, nelle discipline come matematica e fisica, si osservano spesso differenze di rendimento che si trascinano nel tempo, influenzando le scelte accademiche e professionali delle studentesse. Intervenire precocemente per contrastare questi squilibri è quindi essenziale per garantire pari opportunità nel mondo della ricerca e della tecnologia.
Oltre a una didattica più inclusiva, è necessario anche un maggiore sforzo nella divulgazione delle opportunità disponibili per le giovani che desiderano intraprendere carriere scientifiche. “Si possono creare progetti specifici per avvicinare le ragazze a percorsi che sembrano loro preclusi, come quello della fisica, ma è altrettanto importante far conoscere queste possibilità”, ha affermato Sciarra, evidenziando come la diffusione delle informazioni sia un passaggio chiave.
A questo proposito, anche i media possono giocare un ruolo determinante nel promuovere modelli femminili di successo nel mondo scientifico e nell’amplificare il messaggio dell’importanza della parità di genere.
Il divario salariale tra Nord e Sud resta un problema aperto
Oltre alla difficoltà di accesso alle carriere scientifiche, un’altra questione irrisolta in Italia è il gap salariale tra uomini e donne, che risulta particolarmente evidente nel confronto tra Nord e Sud. “Nel Sud, le donne sono pagate meno e hanno minori possibilità di carriera”, ha sottolineato Sciarra, mettendo in luce una problematica che necessita di interventi urgenti.
Nonostante questi ostacoli, la scuola rimane il punto di partenza per un cambiamento strutturale. “Gli insegnanti svolgono un ruolo cruciale, ma per rendere questi interventi davvero efficaci servono politiche pubbliche più incisive”, ha concluso Sciarra, ribadendo la necessità di azioni concrete per abbattere il divario di genere nella scienza e nel mondo del lavoro.