La startup cinese DeepSeek ha deciso di limitare temporaneamente l’accesso al proprio servizio API, essenziale per gli sviluppatori che vogliono creare applicazioni basate sui suoi modelli di intelligenza artificiale. La scelta è stata motivata da una carenza di capacità dei server, causata dall’improvviso e massiccio aumento di utenti.
“A causa delle attuali limitazioni delle risorse, abbiamo temporaneamente sospeso l’accesso al servizio API per prevenire qualsiasi potenziale impatto sulle operazioni degli utenti”, ha dichiarato DeepSeek in un comunicato ufficiale.
Al momento, gli sviluppatori non possono acquistare nuovi crediti per l’uso del modello, ma chi ha già iniziato a lavorare su progetti basati su DeepSeek può continuare a farlo. L’azienda ha pubblicato un aggiornamento nella sezione API del proprio sito ufficiale, ringraziando la community per la comprensione e assicurando che il servizio verrà ripristinato non appena possibile.
L’aumento improvviso di utenti dopo il lancio del chatbot
L’enorme crescita della domanda è iniziata a fine gennaio 2025, quando DeepSeek ha presentato il suo chatbot di intelligenza artificiale. La startup ha dichiarato che il suo prodotto può competere direttamente con soluzioni avanzate come ChatGPT, Gemini e Copilot, ma con un costo di sviluppo molto inferiore rispetto ai concorrenti.
L’annuncio ha attirato un’enorme attenzione, portando un flusso di nuovi utenti e sviluppatori a testare le potenzialità del sistema. Questo aumento imprevisto ha messo sotto pressione l’infrastruttura tecnologica della società, costringendola a intervenire con restrizioni temporanee per evitare disservizi.
Restrizioni già applicate in passato
Non è la prima volta che DeepSeek applica limitazioni all’uso dei propri servizi. In passato, la compagnia aveva bloccato le registrazioni ai nuovi utenti, consentendole solo a chi possedeva un numero di telefono registrato in Cina continentale. Questa strategia ha probabilmente mirato a controllare l’espansione del servizio, evitando che la piattaforma si saturasse troppo rapidamente.
Il Garante italiano della privacy blocca DeepSeek
Mentre DeepSeek affronta il problema dell’infrastruttura, la società deve anche confrontarsi con ostacoli legali e normativi. La scorsa settimana, il Garante italiano per la protezione dei dati personali ha disposto una limitazione immediata al trattamento dei dati degli utenti italiani da parte di Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence e Beijing DeepSeek Artificial Intelligence, le due società cinesi che gestiscono il servizio.
Questa decisione riflette le crescenti preoccupazioni sulla gestione dei dati personali da parte delle aziende cinesi, che già in passato hanno dovuto affrontare restrizioni in vari paesi. DeepSeek dovrà quindi non solo gestire il sovraccarico dei server, ma anche risolvere le questioni legali legate alla protezione della privacy per poter espandere il proprio mercato internazionale.