Il governo di Buenos Aires avvia un’indagine su una presunta condotta scorretta del presidente argentino
Il governo argentino, sotto la guida del ministro della Giustizia, ha reso noto di aver disposto un’indagine urgente per verificare l’eventuale coinvolgimento improprio del presidente Javier Milei nella promozione di una criptovaluta sui social network. L’inchiesta, annunciata attraverso un comunicato diffuso su X, mira a chiarire se siano emerse violazioni etiche o conflitti d’interesse da parte di Milei o di altri membri dell’esecutivo.
Un post sospetto scatena la crisi
La vicenda ha preso avvio nella notte di venerdì 14 febbraio 2025, quando il valore della criptovaluta Bitcoin Libra ha subito un’impennata seguita da un drastico crollo nell’arco di poche ore. All’origine dell’instabilità ci sarebbe stato un post pubblicato personalmente da Javier Milei sul proprio profilo X, rimasto visibile e fissato in alto per oltre cinque ore.
Il messaggio presidenziale conteneva un link a un’iniziativa denominata Progetto ‘Viva La Libertad’, che dichiarava di avere l’obiettivo di sostenere l’economia nazionale, investendo su start-up locali e piccole imprese argentine.
Crescono le accuse di truffa e speculazione finanziaria
Il post di Milei ha innescato reazioni immediate sia da parte di economisti sia dai rappresentanti dell’opposizione. Molti esperti del settore criptofinanziario hanno sollevato dubbi sull’affidabilità del progetto, definendolo potenzialmente fraudolento e assimilabile a uno schema piramidale.
Le critiche sono state amplificate dai leader dei principali partiti di opposizione a Buenos Aires, che hanno parlato apertamente di manovra speculativa ai danni dei cittadini, con alcuni esponenti che hanno invocato l’impeachment del presidente.
L’intervento dell’Ufficio anticorruzione
A seguito delle polemiche, il governo argentino ha confermato di aver trasmesso il fascicolo all’Ufficio anticorruzione, affinché venga valutata la condotta di Milei e dei suoi collaboratori. L’obiettivo è accertare se ci siano stati abusi di potere, utilizzo illecito di informazioni riservate o manipolazioni finanziarie finalizzate al guadagno personale.
Il ministro della Trasparenza istituzionale ha dichiarato che verranno esaminati tutti i movimenti finanziari legati alla criptovaluta Bitcoin Libra e ai protagonisti della vicenda, senza escludere nessuna ipotesi.
Effetti devastanti sul mercato delle criptovalute
Il crollo repentino di Bitcoin Libra ha avuto ripercussioni pesanti sull’intero settore delle valute digitali in America Latina, provocando perdite milionarie per migliaia di investitori, tra cui numerosi risparmiatori argentini.
Il valore della criptovaluta coinvolta sarebbe passato da 85.000 dollari (circa 78.500 euro) a 2.300 dollari (circa 2.125 euro) nel giro di sei ore, con una flessione del 97%. Questo andamento ha generato panico sui mercati, alimentando il timore che il Progetto ‘Viva La Libertad’ possa celare una frode finanziaria su scala internazionale.
Le reazioni di Milei e l’ombra dell’impeachment
Di fronte all’escalation della crisi, il presidente Javier Milei, noto per le sue posizioni ultraliberiste, ha provato a difendere l’iniziativa, definendola un’opportunità per modernizzare il sistema economico argentino. Tuttavia, le spiegazioni fornite non hanno convinto l’opposizione politica né placato le accuse pubbliche.
Nella giornata di sabato 15 febbraio 2025, alcuni parlamentari di Unidad Ciudadana e della coalizione Peronista hanno depositato una richiesta formale di apertura dell’iter di impeachment, sottolineando il potenziale danno arrecato all’immagine istituzionale del Paese.
Lo spettro di nuove tensioni sociali in Argentina
L’escalation del caso Bitcoin Libra si inserisce in un quadro economico già fragile per l’Argentina, segnata da un’inflazione annuale superiore al 250% e da proteste diffuse contro le misure di austerità introdotte dal governo Milei.
Gli analisti politici di Buenos Aires temono che la vicenda delle criptovalute possa alimentare nuove tensioni sociali e spingere migliaia di cittadini a scendere nuovamente in piazza lungo le principali arterie della Capitale come Avenida 9 de Julio e Plaza de Mayo, epicentro delle mobilitazioni contro la crisi economica degli ultimi mesi.
Gli sviluppi attesi nei prossimi giorni
Gli occhi della comunità internazionale restano puntati sulla Casa Rosada, sede del governo argentino, mentre si attende la relazione preliminare dell’Ufficio anticorruzione. L’esito dell’inchiesta istituzionale potrebbe segnare un passaggio cruciale per il destino politico di Javier Milei e per la stabilità finanziaria del Paese sudamericano.