Un nuovo approccio per contrastare la perdita dell’olfatto
Un trattamento innovativo potrebbe offrire una speranza concreta a chi ha perso l’olfatto a causa del Covid-19. Secondo recenti studi, tre iniezioni nasali di piastrine – cellule del sangue coinvolte nella riparazione dei tessuti – hanno permesso a diverse persone di riconoscere nuovi odori, segnando un importante passo avanti nella ricerca medica.
Il ruolo del Covid nella perdita dell’olfatto
Fin dall’inizio della pandemia, la scomparsa o l’alterazione del senso dell’olfatto e del gusto è stata uno dei sintomi più comuni dell’infezione da SARS-CoV-2. Il virus penetra nelle cellule del naso, innescando un’infiammazione che può danneggiare i neuroni olfattivi, compromettendo la percezione degli odori anche per mesi o anni dopo la guarigione.
Come funzionano le iniezioni di piastrine
Le piastrine, note per il loro ruolo nella rigenerazione dei tessuti e nella guarigione delle ferite, sono state impiegate in questo studio con l’obiettivo di favorire il recupero delle cellule danneggiate all’interno delle cavità nasali. Dopo la somministrazione, i pazienti hanno mostrato miglioramenti significativi nella capacità di distinguere gli odori, un risultato che potrebbe aprire la strada a nuove terapie mirate per chi soffre di anosmia post-virale.
Un passo avanti per la qualità della vita
Il ritorno dell’olfatto non è solo una questione di percezione sensoriale, ma influisce profondamente sulla qualità della vita. Chi ne è privo può avere difficoltà nel gustare il cibo, riconoscere odori pericolosi come il gas o il fumo e persino provare piacere in esperienze quotidiane legate ai profumi e agli aromi. Il successo di questo trattamento potrebbe rappresentare una svolta per molte persone ancora alle prese con le conseguenze del Long Covid.