Negli Stati Uniti, l’aumento dei costi delle utenze non è dovuto solo al prezzo di gas ed elettricità: molti clienti stanno pagando anche per il lobbying aziendale, la pubblicità e persino per i lussi dei dirigenti. Le aziende del settore trasferiscono regolarmente ai consumatori spese legate a iniziative politiche, campagne d’immagine e altri costi estranei alla fornitura del servizio, secondo un recente rapporto dell’Energy and Policy Institute (EPI). Queste pratiche rappresentano milioni di dollari che finiscono per pesare sulle bollette, finanziando azioni che spesso mirano a mantenere alti i prezzi e ostacolare la transizione energetica.
Sebbene le leggi federali e statali vietino il trasferimento ai clienti delle spese di lobbying, le normative esistenti non sono sempre sufficienti a impedire questa pratica. Tuttavia, la situazione sta cambiando in alcuni stati. Colorado, Connecticut e Maine hanno approvato nel 2023 nuove leggi per impedire alle aziende di addebitare ai clienti costi legati alla politica, alla pubblicità e ad altre attività di influenza. L’entrata in vigore di queste misure ha già permesso ai residenti di risparmiare centinaia di migliaia di dollari sulle bollette.
Nuove leggi contro il lobbying aziendale
Le normative introdotte da Colorado, Connecticut e Maine hanno ampliato le restrizioni già previste dalle regole federali, includendo tra le spese vietate:
- Le quote associative delle aziende di servizi a gruppi di lobbying.
- Le donazioni a organizzazioni di influenza politica.
- Le campagne pubblicitarie volte a migliorare l’immagine aziendale.
- Le spese per consulenti e avvocati assunti per giustificare aumenti delle tariffe.
Inoltre, le aziende devono ora fornire rapporti annuali dettagliati sulle loro spese politiche, per garantire che siano gli azionisti e non i consumatori a sostenerne i costi.
Risparmi già visibili nelle bollette
Anche se è presto per quantificare l’impatto complessivo di queste leggi, i primi casi tariffari dimostrano risultati incoraggianti. In Colorado, la commissione statale ha rifiutato oltre 775.000 dollari di spese di lobbying, quote associative e costi di relazioni con gli investitori che la compagnia Xcel Energy aveva cercato di addebitare ai clienti nel suo ultimo aumento tariffario. Il risparmio potrebbe essere ancora maggiore, dato che le autorità hanno imposto a Xcel Energy di ripresentare le proprie dichiarazioni finanziarie eliminando ulteriori spese improprie.
In Connecticut, l’ente regolatore ha cancellato 555.000 dollari di costi legati a viaggi, pasti e quote associative che la società Avangrid aveva tentato di includere nelle tariffe del gas. Anche in questo caso, il provvedimento è stato giustificato citando la nuova legge statale.
Le aziende di servizi continuano a tentare di aggirare le regole
Nonostante queste misure, molte aziende di servizi continuano a cercare di trasferire ai clienti spese vietate. L’EPI ha rilevato che alcune società hanno addebitato impropriamente ai consumatori i costi per campagne pubblicitarie milionarie, finalizzate a migliorare la loro immagine e a promuovere l’uso del gas naturale. Un caso eclatante è quello della Chesapeake Utilities, che nel Maryland ha chiesto l’autorizzazione per scaricare sui clienti le spese della campagna “Natural Gas Does More”, caratterizzata da immagini di cuccioli per rendere più attraente il messaggio pro-gas. L’ente regolatore ha respinto la richiesta, giudicandola inappropriata.
Altre aziende hanno cercato di trasferire persino i costi di jet privati e viaggi di lusso. Nel Michigan, la compagnia DTE Energy ha provato a far pagare ai clienti i voli su jet aziendali, una richiesta definita dal procuratore generale dello stato come “insultante”. In Indiana, Duke Energy ha ammesso di aver addebitato oltre 5 milioni di dollari per l’uso di aerei privati tra il 2021 e il 2023.
Cresce il numero di stati pronti a seguire l’esempio
Il successo delle nuove leggi ha spinto altri stati a valutare provvedimenti simili. Indiana, Maryland, Massachusetts, Oregon e Utah hanno recentemente introdotto proposte di legge per vietare alle aziende di servizi di recuperare i costi del lobbying attraverso le bollette. Anche in California, diverse organizzazioni stanno lavorando per presentare una normativa che aumenti la trasparenza sulle spese delle utility.
Secondo l’EPI, queste leggi potrebbero giocare un ruolo chiave nel contrastare la crisi dell’accessibilità energetica, che sta mettendo in difficoltà molte famiglie americane. Il debito complessivo delle utenze domestiche è aumentato dell’8,4% da Dicembre 2023 e il numero di interruzioni di corrente per mancato pagamento è in crescita.
L’adozione di normative più severe potrebbe quindi rappresentare un importante passo avanti per proteggere i consumatori da tariffe ingiuste, assicurando che i soldi pagati nelle bollette siano destinati esclusivamente al servizio energetico, e non a finanziare le strategie di lobbying delle aziende.