L’Environmental Protection Agency (EPA) è al centro di una bufera politica, con legislatori democratici che denunciano tagli ai finanziamenti, licenziamenti di massa e l’influenza di Elon Musk sulle politiche ambientali. La tensione è esplosa quando un gruppo di parlamentari, guidato dal senatore Ed Markey (D-Mass.), ha tentato di ottenere un incontro con i funzionari dell’agenzia a Washington, venendo però fermato dalla sicurezza e allontanato dall’edificio.
Lo scontro all’ingresso dell’EPA
Non appena Markey, accompagnato dal rappresentante Paul Tonko (D-N.Y.) e dalla rappresentante Yassamin Ansari (D-Ariz.), ha chiesto di parlare con l’amministratore dell’EPA Lee Zeldin, il personale di sicurezza ha negato l’accesso. Dopo diversi tentativi, i legislatori sono stati scortati fuori, dove hanno ribadito la loro richiesta di chiarimenti.
“Siamo qui per capire cosa sta accadendo ai programmi ambientali e per difendere il diritto del popolo americano a un’aria e un’acqua pulite,” ha dichiarato Tonko davanti ai giornalisti e ai manifestanti.
L’accusa: Musk e Trump stanno smantellando l’EPA
Fuori dalla sede dell’agenzia, decine di attivisti ambientali si sono uniti ai legislatori, accusando la gestione dell’EPA di seguire una strategia conservatrice per depotenziare la protezione ambientale. Secondo Markey, il miliardario Elon Musk starebbe pilotando una ristrutturazione ostile dell’EPA a favore degli interessi aziendali.
“Musk sta mettendo l’agenzia in ginocchio, eseguendo il piano di Trump per tagliare i finanziamenti ambientali e favorire le grandi industrie,” ha dichiarato il senatore democratico.
Licenziamenti e fondi bloccati: il caos nell’agenzia
Oltre 150 dipendenti dell’EPA, in gran parte impiegati in progetti di giustizia ambientale, sono stati sospesi senza preavviso. Inoltre, nonostante diverse sentenze federali abbiano bloccato i tagli di Trump, molti stati hanno denunciato l’esclusione dai finanziamenti, paralizzando progetti fondamentali per la tutela ambientale.
La rappresentante Ansari, proveniente dall’Arizona, ha sottolineato l’impatto di queste decisioni:
“A Phoenix, dove ogni anno centinaia di persone muoiono per il caldo estremo, l’EPA è essenziale. Smantellarla significa mettere vite in pericolo.”
La risposta dell’EPA: “Seguiamo gli ordini di Trump”
Un portavoce dell’EPA ha difeso i tagli, affermando che l’agenzia sta seguendo le direttive dell’amministrazione Trump, tra cui l’eliminazione dei programmi DEI (Diversity, Equity, Inclusion) e la riorganizzazione del personale.
Ma per molti funzionari dell’EPA, la realtà è ben diversa. Matthew Tejada, ex vice amministratore per la giustizia ambientale, ha rivelato un clima di paura e incertezza all’interno dell’agenzia:
“Molti dipendenti temono ritorsioni e non sanno se potranno continuare il loro lavoro.”
La battaglia continua: proteste e azioni legali in arrivo
I legislatori hanno promesso indagini congressuali e azioni legali per fermare quello che definiscono un attacco sistematico all’ambiente. La rappresentante Melanie Stansbury (D-N.M.) ha denunciato che ai dipendenti dell’EPA è stato detto che potrebbero essere scortati fuori dall’edificio nei prossimi giorni.
Markey ha lanciato un appello alla mobilitazione pubblica:
“Milioni di americani devono alzare la voce per difendere l’ambiente e la salute pubblica. Questa lotta è solo all’inizio.”