Se oggi entri in un bosco, potresti anche dire di trovarti in una foresta? E se l’aria è calda e umida, significa che sei immerso in una giungla? A quanto pare, le differenze tra questi ambienti non sono solo una questione di parole. Secondo The Nature Conservancy, definire correttamente queste aree è fondamentale, soprattutto quando si parla di deforestazione e protezione ambientale. Senza una chiara classificazione, diventa difficile garantire a questi spazi verdi le giuste tutele legali.
Ad esempio, un’area con poche piantine può essere considerata una foresta? E se una foresta viene distrutta da un incendio, come va chiamato il territorio che ne rimane? Oppure, cosa dire di quelle zone in cui gli alberi sono molto distanziati e il terreno è ricoperto di erba?
Le definizioni cambiano a seconda della regione e delle norme adottate, ma è importante fare chiarezza per proteggere e valorizzare questi ecosistemi. Ecco una guida per aiutarti a riconoscere boschi, foreste e giungle e capire le loro principali differenze.
Cos’è un bosco?
Un bosco si distingue per la quantità di copertura arborea, secondo il Sistema di Classificazione della Vegetazione Nazionale degli Stati Uniti. Se il tetto degli alberi copre tra il 25% e il 60% del terreno, allora stiamo parlando di bosco. Se la copertura scende sotto il 25%, l’area viene definita savana arborata.
Riconoscere un bosco non è sempre semplice, perché il numero di alberi non è il criterio principale. In generale, i boschi sono più piccoli e meno fitti delle foreste. Nel Regno Unito, per essere considerato tale, un bosco deve avere una larghezza minima di 20 metri, ma spesso il termine viene usato in modo intercambiabile con foresta.
Cos’è una foresta?
Quando la copertura arborea raggiunge tra il 60% e il 100%, si entra in una foresta. Questi ambienti sono caratterizzati da una vegetazione più densa e da un’estensione maggiore rispetto ai boschi. Le foreste si suddividono in quattro categorie principali:
- Foreste boreali: si trovano nelle regioni più fredde del pianeta, come Canada, Alaska e Russia, e ospitano alberi coniferi e decidui, oltre a specie come caribù e renne.
- Foreste tropicali: situate in zone calde e umide, la loro temperatura non scende quasi mai sotto i 18°C e vantano una biodiversità straordinaria.
- Foreste subtropicali: più calde delle boreali, ma con periodi freddi. Questi habitat sono fondamentali per le specie migratorie, come le farfalle monarca.
- Foreste temperate: caratterizzate da cambiamenti stagionali, con alberi che perdono le foglie in autunno e altri che restano sempreverdi. Sono la casa di animali che vanno in letargo, come gli orsi del Parco Nazionale di Katmai.
Cos’è una giungla?
Una giungla condivide il clima caldo delle foreste tropicali e subtropicali, ma ciò che la distingue è la vegetazione densa e intricata. Qui la luce solare raggiunge il suolo più facilmente rispetto a una foresta, permettendo una crescita rigogliosa di piante e arbusti.
Nelle foreste tropicali, invece, l’ombra creata dagli alberi impedisce la proliferazione di piante a bassa quota, rendendo il sottobosco più sgombro e quindi più facile da attraversare. Questo spiega perché, quando un albero cade in una foresta, si apre uno spazio prezioso per le nuove piante che lottano per la luce.
Camminare in una giungla è molto più difficile rispetto a una foresta: la vegetazione è così fitta che spesso non si riesce nemmeno a vedere il terreno. Per questo, nel tempo, gli esseri umani hanno trovato soluzioni come il machete, indispensabile per farsi strada in questi ambienti.
Ora che conosci le differenze tra bosco, foresta e giungla, potrai riconoscere il tipo di ambiente in cui ti trovi e apprezzare ancora di più la bellezza della natura che ti circonda.