Un fossile dopo l’altro: la scoperta straordinaria nel fiume Steinhatchee
Circa 500.000 anni fa, un gruppo variegato di animali tra cui cavalli primitivi, armadilli giganti, bradipi terricoli e tapiri incontrò un destino comune: tutti caddero in un sinkhole situato lungo il fiume Steinhatchee, in Florida. Nel corso del tempo, i sedimenti ricoprirono i resti di queste creature, conservandoli fino alla loro scoperta nel 2022.
Questa straordinaria collezione di fossili rappresenta una finestra aperta su un’epoca poco documentata: il Periodo Irvingtoniano Medio. Secondo Rachel Narducci, responsabile delle collezioni del Florida Museum, i fossili rinvenuti nel sinkhole sono di particolare rilevanza perché colmano un vuoto temporale nei reperti paleontologici della Florida.
Un paesaggio dominato dai cavalli
Tra gli oltre 550 fossili recuperati dal sinkhole, la maggior parte appartiene a cavalli primitivi del genere Equus, antenati diretti degli attuali cavalli. La loro abbondanza suggerisce che la Florida, 500.000 anni fa, fosse caratterizzata da ampie praterie, molto diverse dalle foreste odierne che ricoprono la regione.
Richard Hulbert, ex responsabile delle collezioni del Florida Museum, ha sottolineato che lo stato di conservazione di questi fossili ha permesso per la prima volta di studiare l’intera dentatura di alcuni esemplari. Questo ha consentito ai ricercatori di ricostruire le abitudini alimentari di questi cavalli e comprendere meglio le fonti di cibo disponibili all’epoca. Graffi e segni ancora visibili sui denti indicano il tipo di vegetazione di cui si nutrivano.
Armadilli giganti, bradipi e tapiri dalle caratteristiche misteriose
Oltre ai cavalli, il sito ha restituito fossili di armadilli giganti del genere Holmesina, bradipi terricoli e tapiri con caratteristiche insolite. Gli armadilli del periodo precedente all’Irvingtoniano Medio erano molto più piccoli rispetto a quelli successivi. Il sinkhole di Steinhatchee ha aiutato a comprendere questa transizione, dimostrando che il loro aumento di dimensioni precedette le modifiche nella loro struttura scheletrica.
Un cranio di tapiro, in particolare, ha attirato l’attenzione dei ricercatori per la sua combinazione di tratti anatomici insoliti. Hulbert ha ipotizzato che potrebbe appartenere a una nuova specie oppure trattarsi di un esemplare anomalo all’interno della popolazione esistente.
Il sinkhole sommerso nel fiume Steinhatchee
Attualmente, il sinkhole di Steinhatchee si trova sott’acqua, sommerso dal fiume. Nel giugno 2022, i collezionisti di fossili Robert Sinibaldi e Joseph Branin scoprirono il sito durante un’immersione. Il primo reperto a emergere fu un dente di cavallo, seguito da un osso dello zoccolo e un cranio di tapiro.
“La qualità dei fossili era incredibile,” ha raccontato Sinibaldi, sottolineando come fin da subito fosse chiaro che si trattava di un ritrovamento eccezionale.
Gli studiosi ritengono che il sinkhole possa contenere molti altri fossili ancora sepolti. Essendo uno dei soli due siti noti risalenti al Periodo Irvingtoniano Medio in tutta la Florida, la sua esplorazione continua a offrire preziosi dettagli su un mondo ormai scomparso, rivelando una Florida antica e misteriosa, conservata nelle profondità del tempo.