Un gruppo di ricercatori italiani ha individuato un nuovo bersaglio terapeutico nella lotta contro il tumore alla mammella, aprendo prospettive inedite per l’immunoterapia. La scoperta riguarda i linfociti T regolatori (Treg), cellule del sistema immunitario che, in condizioni normali, mantengono l’equilibrio della risposta immunitaria, ma che possono anche favorire la progressione del tumore e la formazione di metastasi.
Lo studio, condotto da esperti dell’Istituto per l’Endocrinologia e l’Oncologia Sperimentale del CNR, dell’Università Federico II di Napoli e di altri importanti istituti, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Science Advances. I risultati potrebbero rivoluzionare l’approccio terapeutico al carcinoma mammario, identificando una proteina specifica che distingue i linfociti Treg “maligni”, rendendoli un obiettivo mirato per nuove cure.
Il ruolo dei linfociti T regolatori nel cancro al seno
Nel contesto del cancro alla mammella, i linfociti Treg assumono un ruolo ambiguo: da un lato, proteggono il corpo da reazioni autoimmuni, dall’altro, possono sopprimere la risposta del sistema immunitario contro le cellule tumorali, favorendone la crescita. Secondo Veronica De Rosa del CNR-IEOS, che ha coordinato la ricerca con Irene Cantone e Antonio Pezone, questi linfociti potrebbero essere un’arma a doppio taglio.
“Se i Treg vengono bloccati, soprattutto nelle fasi iniziali della malattia, il sistema immunitario potrebbe riattivarsi per combattere il tumore”, spiega De Rosa. Questo principio è alla base dell’immunoterapia, una strategia terapeutica che mira a potenziare le difese immunitarie per eliminare il cancro. Tuttavia, non tutti i linfociti Treg sono uguali e la loro eliminazione selettiva rappresenta una sfida complessa.
FOXP3E2: la proteina chiave per un nuovo trattamento mirato
La vera svolta della ricerca risiede nella scoperta di una variante della proteina FOXP3, chiamata FOXP3E2, espressa in modo particolare dai Treg maligni. Questa variante potrebbe diventare il bersaglio ideale per una nuova terapia capace di colpire esclusivamente le cellule che favoriscono la crescita tumorale, senza compromettere il normale funzionamento del sistema immunitario.
Gli scienziati stanno ora lavorando per sviluppare farmaci in grado di bloccare selettivamente FOXP3E2, con l’obiettivo di potenziare l’efficacia dell’immunoterapia e ridurre il rischio di metastasi. La scoperta rappresenta un passo fondamentale verso nuove strategie terapeutiche, che potrebbero migliorare la sopravvivenza e la qualità della vita delle pazienti affette da tumore alla mammella.