I viaggi nel tempo, una delle tematiche più affascinanti e dibattute nella fisica teorica, potrebbero non essere impossibili come si è sempre pensato. A guidare questa rivoluzione nel pensiero scientifico è il giovane fisico italiano Lorenzo Gavassino, attualmente ricercatore presso la prestigiosa Vanderbilt University negli Stati Uniti. Ispirandosi agli studi di Carlo Rovelli, Gavassino ha affrontato con successo uno degli enigmi più complessi che ostacolano la possibilità teorica del viaggio temporale: il paradosso del nonno.
Il paradosso del nonno: un ostacolo al viaggio nel tempo
Il paradosso del nonno è una sfida logica che ha afflitto la discussione sui viaggi temporali per decenni. Esso afferma che, se qualcuno tornasse indietro nel tempo e impedisse la nascita di un proprio antenato (ad esempio, uccidendo il nonno), quella stessa persona non potrebbe esistere per compiere il viaggio nel passato, generando una contraddizione insormontabile. Questo dilemma sembrava porre un limite invalicabile alla fattibilità del viaggio temporale.
Gavassino, però, ha trovato una chiave di lettura innovativa, che integra tre pilastri fondamentali della fisica: la relatività generale, la meccanica quantistica e la termodinamica. La sua ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Classical and Quantum Gravity, propone una soluzione che sfida le intuizioni tradizionali.
L’entropia e i loop temporali: un nuovo modo di vedere il tempo
Alla base dello studio di Gavassino c’è una riconsiderazione del ruolo delle leggi della termodinamica, in particolare dell’entropia, nelle regioni dello spazio-tempo fortemente curve. L’entropia, che rappresenta il grado di disordine di un sistema, è una forza fondamentale che governa il modo in cui percepiamo il tempo: dall’invecchiamento al processo con cui memorizziamo le esperienze.
Secondo Gavassino, però, le leggi della termodinamica potrebbero non funzionare in modo tradizionale quando ci si avvicina a fenomeni estremi come i buchi neri, dove lo spazio-tempo si deforma drammaticamente. In queste condizioni, potrebbero crearsi i cosiddetti loop temporali, ovvero percorsi chiusi nel tempo che permetterebbero a una persona di tornare al proprio passato.
Fluttuazioni quantistiche ed effetti sul viaggiatore del tempo
Uno degli aspetti più sorprendenti dello studio di Gavassino riguarda l’effetto delle fluttuazioni quantistiche sui viaggiatori nel tempo. In una regione dello spazio-tempo dove si verifica un loop temporale, tali fluttuazioni potrebbero agire sull’entropia, invertendo processi che nella nostra esperienza quotidiana sono considerati irreversibili.
Ad esempio, quando l’entropia diminuisce, un viaggiatore del tempo potrebbe sperimentare fenomeni straordinari, come la perdita di ricordi o persino l’inversione del processo di invecchiamento. Questo significa che azioni compiute nel passato, come il famoso “uccidere il nonno”, potrebbero essere annullate dalle stesse fluttuazioni, rendendo temporanei eventi che altrimenti sarebbero definitivi.
In questo modo, il paradosso del nonno verrebbe superato non perché gli eventi non accadono, ma perché perdono la loro irreversibilità, eliminando così la contraddizione logica.
Il fascino e le sfide dei loop temporali
Nonostante la robustezza teorica del modello proposto da Gavassino, la questione dell’esistenza reale dei loop temporali nell’universo rimane aperta. La teoria della relatività generale prevede la possibilità di queste strutture, ma non è ancora chiaro se si manifestino effettivamente nel cosmo. Buchi neri rotanti, come il famoso modello di Kerr, potrebbero rappresentare ambienti in cui tali fenomeni possono verificarsi, ma dimostrarlo sperimentalmente è una sfida enorme.
Gavassino, tuttavia, ha offerto alla comunità scientifica un quadro concettuale in cui il tempo, l’entropia e le fluttuazioni quantistiche si intrecciano in modi del tutto inaspettati. Questo lavoro non solo riapre la discussione sui viaggi nel tempo, ma potrebbe anche offrire nuovi spunti per comprendere i misteri fondamentali dell’universo.
Attraverso la fusione di discipline come la relatività, la meccanica quantistica e la termodinamica, il giovane fisico italiano ha dimostrato che ciò che una volta sembrava impossibile potrebbe essere più vicino alla realtà di quanto pensiamo.